I libri di Federico #20 – Don Carpenter – Hard Rain Falling
Edizioni Clichy - 2024 – Pagg. 447 – Traduzione di Fabio Cremonesi e Micaela Uzzielli

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Dal risvolto di copertina di questo capolavoro: “A Portland, nell’Oregon degli anni Quaranta, Jack Levitt è un adolescente orfano che vive di espedienti, vagabondando tra alberghi da quattro soldi e squallide sale da biliardo. Un giorno la sua strada incrocia quella di Billy Lancing , un giovane nero scappato di casa, giocatore di biliardo dallo straordinario talento. Ma come spesso accade quando si è relegati ai margini, le cose finiscono male e Jack viene rinchiuso in riformatorio, dove trascorre anni di abusi e isolamento.

Un decennio dopo, Billy, pur a fatica, è entrato a far parte della classe media: si è sposato, ha avuto dei figli, ha aperto un’attività e si è fatto pesino un’amante. Jack, invece, ha provato a diventare un boxeur a San Francisco, senza successo. Entrambi, però, scoprono di non poter sfuggire al loro passato, né ai limiti imposti dalla loro estrazione sociale e dal colore della pelle: perché una volta che la società ti ha buttato fuori, difficilmente ti riaprirà la porta.

Ogni tuo fallimento sarà ricondotto al tuo essere un fallito, in una spirale strutturale che non fa sconti a nessuno. I loro strazianti percorsi, interiori e reali, convergeranno di nuovo in una cella di San Quentin, fondendosi in un’intimità bruciante e in una nuda vulnerabilità.”

Come dice George Pelecanos nella sua introduzione “Molti romanzi d’esordio ribollono, e talvolta traboccano, di una voce che tende al manifesto; è raro vederne uno colpire nel segno con la sicurezza, la maturità e l’autorevolezza di Hard Rain Falling. Non è, come è stato sovente descritto, un romanzo poliziesco, sebbene si occupi marginalmente di criminali e del loro ambiente. […] Non è semplicemente un buon romanzo. È forse il più importante e inatteso romanzo americano degli anni Sessanta.”

Hard Rain Falling è un romanzo di perdenti; racconta della ricerca di un riscatto sociale da parte del sottoproletariato e dei giovani neri dell’Ovest degli Stati Uniti. Una ricerca che si muove dentro e al di fuori i confini della legalità. È una storia senza redenzione di personaggi senza speranza e dalle scelte incomprensibili. Pubblicato nel 1966 Hard Rain Falling è un racconto dostoevskiano duro come il petrolio, sul delitto, il castigo e la ricerca di una redenzione impossibile di fronte alla brutalità del sistema.

Un romanzo criminale, carcerario, hard-boiled, una storia d’amore lunga decenni, ma anche e soprattutto un romanzo sulla solitudine, sull’impotenza, sulla spersonalizzazione del sistema, sulla colpa e sulla punizione, sulla razza, la sessualità, l’essere genitori, l’amicizia e la passione. Capolavoro.

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