Dentro le canzoni #44 – Jim Croce – Operator (That’s not the Way It Feels)
Da You Don't Mess Around With Jim (1972)

Condividi:

Chiederò al centralinista di aiutarmi a chiamare questo numero che mi sono scritto su una scatola di fiammiferi. Lei vive a Los Angeles con il mio ex migliore amico che conosceva bene anche se diceva di odiarlo.

Posso dimenticare tutto, voglio chiamarla per dire loro che sto bene, che ho superato il colpo e ho imparato a prenderla bene. Vorrei solo che le mie parole potessero convincermi che quello che è accaduto non era reale ma non è così che mi sento.

Non riesco a leggere il numero che mi hai appena passato perché i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Mi succede tutte le volte che penso all’amore che mi avrebbe salvato.

Centralinista dimentica questa chiamata, non volevo realmente parlare con nessuno, non voglio darle l’impressione di essere disperato. Grazie per il tuo tempo, sei stato molto gentile.

James Joseph Croce nasce nel gennaio del 1943 nel quartiere South Philadelphia popolato da italoamericani ed è il primo della sua famiglia a frequentare l’università dove cominciò a esibirsi con un gruppo di canto studentesco. Impara a suonare la chitarra e si fa conoscere come tanti altri folk singer nel circuito dei caffè di New York. Conosce la futura moglie Ingrid Jacobson e utilizza il denaro ricevuto come regalo di nozze per registrare il primo album intitolato Facets che sarà stampato in sole 500 copie. Siamo nel 1966.

Tre anni dopo registrano in coppia Jim & Ingrid Croce ma la vita di New York e gli ostacoli posti dall’industria discografica a iniziare una vera carriera professionale spingono i due a trasferirsi in una fattoria nelle zone rurali della Pennsylvania.

Ritornato a Filadelfia nel 1971, Jim Croce registra su di una cassetta una selezione delle sue canzoni migliori e la passa ad un produttore discografico nella speranza di firmare un contratto. La ABC Records gli offre l’opportunità di incidere e pubblicare nel 1972 l’album You Don’t Mess Around Jim che contiene il brano Operator che diventa un successo radiofonico.

Dal punto di vista musicale la canzone è un incrocio tra folk e soft rock costruita sul fingerpicking di due chitarre e cantata da Jim Croce con la sua voce morbida. L’idea di scriverla gli era venuta quando prestava servizio presso la Guardia Nazionale ed era in fila sotto la pioggia con gli altri compagni in attesa di poter chiamare i propri cari o le fidanzate in una cabina telefonica pubblica. In quel contesto bastava prestare un po’ di attenzione per ascoltare le storie di tutti.

Il successo di Operator aprirà la strada a Croce per realizzare l’album successivo Life and Times del 1973.

I testi delle sue canzoni si ispirano all’amore e alla normalità della vita quotidiana per cui sono molte le persone che vi si possono immedesimare.

I sogni si stanno finalmente realizzando, si esibisce al The Night Show all’American Band Stand e inizia lunghi tour in tutto il paese che però saranno le sue ultime apparizioni perché la sua vita è segnata dal destino. Il 20 settembre 1973 aveva già completato un nuovo album intitolato I Got A Name pronto per essere distribuito nei negozi. Termina l’esibizione a Natchitoches in Louisiana e sale di corsa a bordo del bimotore diretto al prossimo spettacolo a Shermann in Texas. Con lui ci sono il chitarrista Maury Muehleisen e il road manager Dennis East e due altri passeggeri. Dopo pochi minuti l’aereo si schianta contro un albero in fase di decollo per un errore del pilota. La vita e la carriera di Jim Croce si interrompono tragicamente all’età di trent’anni e vista la qualità e il talento espressi in una manciata di album, non sapremo mai quanta buona musica ci siamo persi con la sua scomparsa.

Condividi: