Dentro le canzoni #42 – Allman Brothers Band – Ramblin’ Man
Da Brothers and Sisters (1973)

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Sono nato nomade e mi sforzo di sopravvivere facendo il meglio che posso viaggiando tra mille circostanze. Quando è il momento di partire mi auguro che tu potrai capirmi, devo seguire la mia indole perché sono nato nomade. Sono venuto al mondo sul sedile posteriore di un Greyhound bus in viaggio sulla Highway 41 dalla Florida al Michigan.

In Georgia mio padre era un giocatore d’azzardo che ha fatto una brutta fine perché si è trovato dalla parte sbagliata di una pistola.

Questa mattina lascerò Nashville per andare a New Orleans per fare nuove esperienze. La città è vibrante e l’atmosfera è vivace, le donne del Delta apprezzeranno il mio essere nomade e mi accoglieranno con ammirazione e un tocco di romanticismo.

C’è un discreto numero di canzoni sugli “ uomini vaganti “ su coloro che non vogliono fermarsi mai, per loro il treno deve continuare la sua corsa verso destinazioni sempre nuove. Il protagonista di Ramblin’ Man è uno di loro forse perché è nato su di un bus in viaggio tra una costa all’altra degli Stati Uniti e per lui muoversi oltre alla necessità è una vera gioia.

Per scrivere Ramblin’ Man, Dickey Betts, “ l’altro chitarrista degli Allman “, prende ispirazione dall’omonimo brano country del 1951 di Hank Williams che gli piace particolarmente per la sua melodia.

Quando il Signore mi ha fatto, ha fatto un uomo vagante. Alcuni potrebbero dire che non sono buono, che non voglio fermarmi anche se potrei. Ma quando la strada libera mi chiama c’è qualcosa dietro la collina che devo vedere.

Agli inizi del 1970, Dickey Betts compone un brano autobiografico ripensando a se stesso bambino quando si spostava continuamente tra le due coste della Florida al seguito del padre che lavorava nel settore dell’edilizia. Quando Dickey presenta Ramblin’ Man per la prima volta ai colleghi non ottiene reazioni incoraggianti perché viene considerato un brano troppo country, lontano dal rock blues di casa Allman Brothers. Comunque decidono di lavorarci sopra per preparare una demo da proporre a Merle Haggard o a qualche altro artista country. Ricorda il batterista Butch Trucks: “ Siamo entrati in studio e abbiamo cominciato a suonarlo e take dopo take lo abbiamo trasformato in uno dei nostri brani migliori “.

La canzone nella sua forma definitiva entrerà a far parte dei sette brani dell’album Brothers and Sisters pubblicato nel 1973, il primo lavoro degli Allman Brothers dopo la tragica morte di Duane e dedicato al bassista Berry Oakley anch’egli vittima di un incidente stradale. Ramblin’ Man ha una struttura convenzionale nella prima parte seguita da due minuti in cui le chitarre di Betts e di Les Dudeck, doppiandosi, creano quel suono che è stato il marchio di fabbrica della band sotto la guida del chitarrista della Florida. La lunga jam finale ricorda Layla il brano di Derek and The Dominos uscito un anno prima.

Ramblin’ Man entra nella Top 10 dei singoli negli Stati Uniti e Brothers and Sisters è ad oggi il successo commerciale più significativo degli Allman Brothers sotto la guida di Dickey Betts. Lasciati gli Allman inizierà la carriera solista affiancandosi tra gli altri al violinista country e bluegrass Vassar Clements e a Jeff Hanna della Nitty Gritty Dirt Band. Nel brano Long Time Gone che apre l’album solista HIGHWAY CALL del 1974 la chitarra di Betts si insinua tra le morbidezze sonore della steel guitar e le linee country rock della sezione ritmica ricordando il suo omaggio all’uomo vagante di un anno prima.

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