Dentro le canzoni #17 – Bruce Springsteen – Tunnel of Love
Da Tunnel of Love (1987)

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L’uomo dei biglietti dopo averti squadrata da capo a piedi mi sorride e mi augura malizioso buona fortuna. Entriamo in questo tunnel dell’amore. Sfioro la tua camicetta di seta prima che le luci si spengano e ci troviamo d’improvviso nel buio di questa piccola casetta dei divertimenti. Siamo in tre qui dentro, io e te più tutte quelle cose di cui abbiamo paura.

C’è uno stano specchio che deforma i nostri corpi, io rido di te mentre tu ridi di me. C’è una stanza così buia che è facile per due persone perdersi in questo tunnel dell’amore.

Dovrebbe essere facile, dovrebbe essere abbastanza semplice. L’uomo incontra la donna e si innamorano ma la stanza è infestata dagli spettri e devi imparare a vivere con quello che non puoi superare.

Il tunnel dell’amore è un’attrazione del parco dei divertimenti che può trasformarsi in qualcosa di tutt’altro che divertente. Vi si entra in coppia, eccitati all’idea di trascorrere qualche minuto di finta paura ma se le cose non vanno bene si rischia di perdersi e di uscirne da soli. La perfetta metafora di ciò che potrebbe succedere a ciascuno di noi quando inizia una relazione sentimentale che poi finisce male.

Bruce Springsteen pubblica l’album TUNNEL OF LOVE nel mese di ottobre 1987, tre anni dopo BORN IN THE USA con il quale aveva raggiunto un successo clamoroso e guadagnato una popolarità inimmaginabile. Quando uscì TUNNEL OF LOVE, Springsteen aveva 38 anni e cominciava a sentire l’esigenza di abbandonare jeans, T-shirt e giubbotti di pelle per assumere anche esteriormente un aspetto più maturo. Sulla copertina del disco appare in abito scuro e camicia bianca appoggiato a un’auto mentre fissa l’obiettivo della macchina fotografica della ritrattista Annie Liebovitz. E’ forse l’album più autobiografico di Springsteen al pari solo del recente LETTER TO YOU. Avesse avuto i brani giusti (magari li aveva) incentrati sui temi sociali, sulla gente comune e sugli emigrati avrebbe potuto rimanere nella sua comfort zone e realizzare il seguito di BORN IN THE USA ma da artista sincero decide di scrivere solo dei sentimenti che prova e non si compromette con le richieste dell’industria musicale.

Con l’aiuto del suo fonico Toby Scott, Springsteen aveva scritto e registrato in solitudine buona parte delle canzoni, finite poi in TUNNEL OF LOVE, un anno prima nello studio della sua casa a Rumson nel New Jersey. Era alla ricerca di qualcosa di diverso dalle sonorità che lo avevano fatto grande perché capisce che il suo lavoro stava cambiando e doveva offrire qualcosa di diverso ai suoi numerosi followers ( come diremmo oggi ) e anche a se stesso. Non era pronto per i produttori che potevano influenzare il suo lavoro né di una band numerosa.

Scrive Springsteen nella sua biografia: “ Quella musica era troppo personale, perciò in studio ci saremmo stati solo Toby ed io. Il mio primo album interamente dedicato all’amore fra uomini e donne si rivelò particolarmente difficile. Pieno di tormenti interiori, scrivevo musica per decifrare le mie emozioni “.

Le dodici canzoni dell’album non raccontano più gli amori adolescenziali o le scorrerie in auto del sabato sera ma trattano temi importanti come l’identità personale e l’amore, in particolare le pene d’amore che possono trasformare la vita in un inferno. Le relazioni che più gli stavano a cuore erano messe sotto pressione a partire da quelle con la prima moglie sposata nel 1985 e quelle con i musicisti che lo avevano accompagnato per tanti anni. Dal 1983 Springsteen aveva smesso di ascoltare i suggerimenti del consigliere Steve Van Zandt che lo spronava a non cambiare: “ Sei il migliore portavoce della classe operaia dopo Woody Guthrie non puoi tradire chi ti ha portato così in alto “. Gli altri membri della E Street Band prendono parte alle registrazioni per impreziosire una o due tracce, quasi come fossero dei turnisti, mentre Steve Van Zandt viene sostituito da Nils Lofgren. Bruce Springsteen’s Tunnel of Love Express Tour featuring the E Street Band sarà il titolo del manifesto scelto dal Boss quasi a rimarcare la distanza tra il cantante e i musicisti che gli sono stati a fianco per molti anni.

Stavo chiedendo ai miei fan di scendere dall’auto per accompagnarmi dentro casa e affrontare insieme il matrimonio, le responsabilità e i misteri del cuore (è sempre rock o no?) “ Bruce Springsteen, L’ Autobiografia

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