Dentro le canzoni #15 – Jerry Lee Lewis – Great Balls of Fire
Singolo 1957

Condividi:

Mi scuoti i nervi e mi fai tremare il cervello, un uomo può impazzire per troppo amore. Hai spezzato la mia volontà ma che emozione! Mio Dio sento vampate di fuoco dentro di me.

Ho spesso scherzato sull’ amore perché pensavo fosse divertente, poi sei venuta tu e ho cambiato idea, questo amore va bene. Baciami piccola, mi sento bene, abbracciami , ti amerò come dovrebbe fare un amante. Sii gentile con me.

Devo dire a questo mondo che sei mia, mia, mia. Mi mangio le unghie e mi giro i pollici, sono molto nervoso ma è sicuramente divertente. Dai piccola mi fai impazzire.

Questa canzone composta da Otis Blackwell e Jack Hammer è stata pubblicata su etichetta Sun Records nel novembre 1957 e come singolo di Jerry Lee Lewis scala la classifica di Billboard 100 fino a raggiungere la seconda posizione. In dieci giorni se ne vendono un milione di copie che alla fine diventeranno cinque milioni. E pensare che Jerry Lee, allora ventiduenne bianco e di bell’aspetto, non la voleva registrare perché le allusioni del testo alle effusioni amorose e alle fiamme della passione, non rispecchiavano il suo credo religioso e offendevano il bigottismo delle comunità rurali dove era nato e vissuto nei primi anni della giovinezza. Insisteva sul fatto che il rock ‘n’roll avrebbe portato tutti all’inferno, pubblico e musicisti. “ Me ne sto là fuori sul palco a fare quello che Dio non vuole che io faccia, la gente per colpa mia finirà all’inferno ! “ dichiarava con fervore. Sappiamo che con il tempo supererà queste sue reticenze diventando famoso per infuocate interpretazioni al pianoforte con esplicite allusioni ad atti sessuali. Un po’ come le esibizioni di Elvis the Pelvis che con il suo anticonformismo e la sfacciataggine delle movenze del corpo genera un vero e proprio terremoto nella bigotta società americana, almeno in quella più avanti negli anni. Saranno comunque i singoli WHOLE LOTTA SHAKIN’ GOIN’ ON e GREAT BALLS OF FIRE ad accreditare Jerry Lee Lewis come uno dei massimi esponenti se non l’inventore del rock’ n’ roll dei primi anni ’50 mettendosi in competizione con Elvis Presley.

Pianista autodidatta, Jerry Lee Lewis si avvicina alla musica insieme ai cugini Mickey Gilley e Jimmy Lee Swaggart che, come lui, suonano alle funzioni religiose che si celebrano nella chiesa del loro paese, Ferryday in Louisiana. La madre, pensando che il figlio volesse dedicarsi alla musica religiosa, lo iscrive a un collegio cristiano in Texas ma le sue aspettative sono ben presto frustrate. A diciannove anni Jerry Lee incide il primo disco “ laico “ CRAZY ARMS e sotto la guida del produttore Jack Clement inizia a collaborare con la casa discografica di Sam Phillips. Il fondatore della Sun Records dopo un inizio di attività dedicata alla produzione di musica nera fatta per soli neri, cambia la missione della sua etichetta e propone musica bianca basata sui ritmi tipici della musica nera. Da molti questo fu considerato un vero e proprio furto compiuto dai musicisti bianchi a danno dei neri.

Da etichetta blues diventa la principale casa discografica del rock’ n’ roll bianco e si accasano presso la Sun Records oltre a Elvis Presley e Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Roy Orbison, Johnny Cash.

Brano tratto dalla biografia di Johnny Cash: “ Alla Sun, tra noi artisti, andavamo tutti d’accordo. Non ci sono mai state tensioni tra Carl, Elvis, Roy, Jerry Lee e me. Gli unici momenti di disaccordo che mi vengono in mente giravano attorno a Jerry Lee che alle volte aveva la tendenza a considerare qualsiasi atto una sorta di minaccia alla sua supremazia. Ma nessuno lo prendeva così sul serio, e nessuno avrebbe mai litigato con lui. Quando era entrato alla Sun, aveva abbandonato da poco il collegio cristiano che frequentava, e così ci eravamo ormai abituati ad ascoltare i suoi sermoni mentre ci preparavamo per i concerti nel backstage “.

Dalla Sun Records prese le mosse la carriera artistica di Jerry Lee Lewis che per almeno trent’anni ha sbalordito il pubblico per lo stile pianistico martellante e le esibizioni spesso sfacciate e sopra le righe tanto da guadagnarsi il non invidiabile soprannome di Killer. Suonava in piedi dopo aver scalciato via il seggiolino oppure si sedeva sulla tastiera del pianoforte e cantava in modo sfrontato, accecato dal suo egocentrismo.

Il rocker più trasgressivo degli anni ’50 riuscirà a farsi strada in mezzo alle fiamme dell’inferno che tanto temeva da giovane ma il giudizio che si esprime sul musicista rischia di essere sporcato dal comportamento tenuto nella vita privata. Sposatosi sette volte, ha avuto sei figli con mogli diverse complicandosi la vita per superficialità e considerando delle quisquiglie comportamenti gravi come quando porta con sè in Gran Bretagna la terza moglie, Myra Gale Brown, tredicenne, sposata di nascosto a Las Vegas perché non aveva ancora divorziato dalla precedente moglie. Era stato consigliato di non farlo ma come sempre agisce di testa sua. Mente sull’età della moglie e quando si scopre la verità, lo scapestrato Jerry Lee rischia nel suo paese l’accusa di bigamia e si vede cancellati i restanti trentaquattro concerti del tour. Altro che rubare lo scettro a Elvis Presley, i giornali inglesi lo distruggono e sulle prime pagine dei quotidiani appaiono titoli come: “ Il rocker americano Jerry Lee Lewis è un bigamo amorale, pervertito, sfruttatore di adolescenti “.

Ritorna negli Stati Uniti, chiede scusa pubblicamente comprando intere pagine di giornali, risposa Myra con una cerimonia, questa volta pubblica per dimostrare la sincerità del suo amore per lei, ma ormai si è bruciato l’immagine e le vendite dei suoi dischi crollano in modo clamoroso. Anche gli amici, compreso il suo scopritore Sam Phillips fanno terra bruciata intorno a lui e solo il conduttore radiofonico Alan Freed manda in onda i suoi pezzi. Se prima il compenso per una serata era di 1000 $ ora deve accontentarsi di 100 $ e lo sfrontato egocentrico Killer colpito anche da tragici eventi familiari e consumato nello spirito e nel fisico da droga e alcol è costretto ad alzare bandiera bianca. Decide di entrare nel Betty Ford Center per un periodo di riabilitazione e poi deve curare un’ulcera che gli aveva perforato lo stomaco portandolo in fin di vita.

Per completare il quadro di una vita molto complicata bisogna ricordare che Jerry Lee Lewis ha avuto anche problemi legati all’uso delle armi. Durante la sua festa di compleanno punta una pistola contro il bassista Butch Owens e credendola scarica tira il grilletto. Il terrore si diffonde tra gli ospiti quando un proiettile colpisce Butch in pieno petto. Per fortuna sua e di Jerry Lee il bassista se la caverà. Un secondo episodio lo vede protagonista quando, fermato dal servizio di sicurezza della villa di Elvis Presley a Graceland, dice di essere stato invitato dal padrone di casa ma mostrando una pistola afferma, scherzando, che è lì per ucciderlo provocando l’immediato arresto.

Nonostante abbia fatto di tutto per autodistruggere la sua carriera, Jerry Lee Lewis è da collocare tra i più grandi stilisti della musica a stelle e strisce e ha realizzato decine di dischi mantenendo sempre un alto livello di qualità. Non possedeva le capacità compositive di Chuck Berry o lo stile pop di Elvis Presley me è stato Il rocker più aggressivo degli anni ‘50, in anticipo di una ventina di anni sul punk prossimo venturo.

Condividi: