Bawdy Black Pearls è un disco nato dalla consapevolezza che queste blueswoman, alcune delle quali semi-sconosciute, hanno contribuito in modo determinante, attraverso le loro canzoni, alla nascita di una coscienza femminista nelle donne afroamericane della workingclass degli inizi del XX° secolo. Donne coraggiose e controcorrente, libere di autodeterminarsi, progressive e spregiudicate. Le perle nere sono nello stesso tempo le canzoni e le sue interpreti e sono “bawdy” nel senso di licenziose, libere e allegramente sconce. In questo disco si parla di sesso e sessualità, droghe, tradimenti, prostituzione, omosessualità e problematiche sociali, patriarcato e libertà di autodeterminazione contro le convenzioni borghesi e razziali dell’epoca. Il tutto attraverso un repertorio scelto in un lasso temporale che va dagli anni ‘20 agli anni ‘40.LA GRAFICA – Una bocca spalancata…su cosa?La grafica del disco è stata curata da Roberta Maddalena Bireau illustratrice, filmmaker e musicista italiana, residente a Berlino. Ha realizzato artwork per diversi artisti della scena indie italiana (tra cui Paolo Benvegnù, Marta sui Tubi, Dente, Giuseppe Fiori), per Pacifico e per Le Vibrazioni, per i quali ha diretto il videoclip di Respiro.
L’artwork di Bawdy Black Pearls è stato concepito come un omaggio magico e viscerale alle musiciste autrici delle canzoni presenti nel disco. La stessa Roberta ci spiega la sua scelta grafica: “La bocca in copertina è un portale, la fonte di suoni e messaggi e l’accesso all’interno del corpo, agli organi, al sangue e ai muscoli i cui colori prendono spazio all’interno del digipack. La bocca è anche una caverna di storie e ricordi da cui emerge una figura femminile che sorregge una chitarra, che potrebbe essere Veronica come una delle donne che il disco omaggia, o la donna, in generale, che emerge dalle sue viscere ed è finalmente libera di esprimersi. Il CD è una perla nera, in collegamento al titolo, e simbolo – come queste donne – di potere, forza e unicità.”
Nel libretto che correda il ricco packaging, appare un’illustrazione dal sapore magico, un volto di donna raffigurato nella sua parte inferiore che trattiene tra i denti una perla nera, mentre intorno a lei scivola un pitone albino. Questa illustrazione non era inizialmente prevista nel progetto, ma è emersa da una visione di Roberta che, confrontandosi con Veronica, ha scoperto una strana coincidenza: Willa Mae Buckner era solita esibirsi con dei pitoni ed era in possesso di almeno un pitone albino. Non poteva non essere inclusa in questo tributo.
Il disco uscirà a Maggio per l’etichetta Bloos Records e sarà disponibile in formato fisico e digitale in tutta Italia e all’estero. La cosa migliore è che veniate ad ascoltare queste storie dal vivo…e per questo dovrete aspettare ancora un pochino, ma non temete, vi terrò minuziosamente aggiornati!