Il nuovo album della formazione di Mosca ha un suono potente e dilatato, come nella miglior tradizione psych-rock contemporanea.
Moscovite di nascita, ma non più residenti in Russia, le quattro ragazze hanno realizzato un disco capace di migliorare il risultato del loro acclamato esordio del 2020 (We Are per Glitterbeat).
That’s What Remained è quanto di meglio abbia da offrire la scena psych-rock contemporanea, influenzato dall’avangaurdia conteporanea, dal folklore dell’est, dalle chitarre sabbattiane di Tony Iommi, dal kraut degli Amon Düül II e da minimali pattern di synth.
Le Lucidvox sono una delle più influenti voci della nuova scena indipendente russa, capaci nel giro di soli due album e con una miscela incendiaria di psych-rock atmosferico, riff pesanti e folk russo di superare i confini del proprio paese con un album cantato in lingua russa. Il gruppo per continuare la propria avventura ha lasciato il paese natale e i membri si sono località diverse e distanti tra di loro.
Nel corso degli anni l’attenzione e il supporto della critica internazionale e la fedeltà del pubblico al di fuori dai confini locali sono notevolemente cresciuti, portando le Lucidvox a suonare nei maggiori festival rock e psych fare tour da headliner nelle principali città europee.
La band è nata nel 2013 a Mosca ed è composta dalle amiche e musiciste Alina (voce/flauto), Nadezhda (batteria), Galla (chitarra) e Anna (basso).
There Ahead
Naidiya
Don’t Look Away
Wandering
Hold Me
All Frozen
That’s What Remained
On the Way