James Lee Burke – New Iberia Blues – nelle librerie il 20 ottobre
Jimenez - Traduzione di Gianluca Testani

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James Lee Burke
New Iberia Blues

Pagine: 488
Prezzo: € 22
Formato: 14×22 brossura con alette
Traduzione di Gianluca Testani
In libreria da venerdì 20 ottobre 2023
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Per la prima volta in traduzione italiana il ventiduesimo capitolo della saga di Dave Robicheaux, uno dei personaggi letterari più complessi e più amati degli ultimi quarant’anni.

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Un formidabile autore del Sud, più vicino a un Faulkner o a un Penn Warren che a un costruttore di marchingegni a effetto. (Giancarlo De Cataldo)

Uno splendido stilista della prosa. (Stephen King)

Fuoriclasse assoluto, un grande romanziere americano la cui opera, presa singolarmente o nel suo insieme, è insuperabile. (Michael Connelly)
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Nel mondo del detective Dave Robicheaux non si può dire che abbondino le storie felici, ma
quella di Desmond Cormier, che ha fatto fortuna con il cinema, lo è certamente. Robicheaux ha
incontrato per la prima volta Cormier per le strade di New Orleans, quando il minuto ragazzo
sanguemisto sognava di diventare un regista di Hollywood. Venticinque anni dopo, Robicheaux
bussa alla porta di Cormier, ma non per congratularsi con lui per le nomination ai Golden Globe
e agli Oscar. Robicheaux sta per ripescare in mare il corpo di una donna crocifissa, primo di una
serie di casi di omicidio che Robicheaux, insieme al giovane agente Sean McClain e alla detective
Bailey Ribbons, dovrà risolvere. Né Cormier né il suo enigmatico amico Antoine Butterworth
dicono molto, ma Robicheaux non abbocca. Come sempre, Clete Purcel e la figlia di Dave, Alafair,
gli coprono le spalle. Clete assiste all’evasione di un detenuto texano, Hugo Tillinger, che potrebbe
avere la chiave della sequenza di omicidi che sembra ispirata dalle carte dei tarocchi. Mentre si
addentrano nelle indagini, finiscono nel mirino della mafia, dello squilibrato Chester Wimple,
già apparso nel precedente Robicheaux, e degli oscuri fantasmi da cui Robicheaux è fuggito per
anni. Alla fine, toccherà a Robicheaux fermarli tutti, ma dovrà evocare una luce che non ha mai
visto o sentito per salvare se stesso e coloro che ama.
www.jimenezedizioni.it

JAMES LEE BURKE
Nato a Houston nel 1936, è considerato tra i più importanti scrittori americani viventi. Autore
di oltre 40 romanzi, circa la metà dei quali con protagonista il detective Dave Robicheaux, Burke
è uno dei pochissimi autori ad avere vinto due volte l’Edgar Award, il premio al miglior mystery
dell’anno. Vive a Missoula, Montana.

Nel catalogo Jimenez:

GESÙ DELL’URAGANO e altre storie (2022)

Burke è noto per la saga del detective Dave Robicheaux. Ma qui, senza la serialità del personaggio,
l’autore scardina i recinti del canone […] non soltanto di città corrotte, geografie durissime o incubi
metropolitani […] trattano, ma delle origini stesse della violenza sulla quale si è fondata l’America,
della sua attualità, e di come donne e uomini coscienti di conviverci siano chiamati a fare la cosa
giusta. Ora o mai più.
(Piero Melati, Robinson)

Burke, peraltro, eccelle anche nell’arte del racconto, come dimostra la raccolta di cui scriviamo, «Gesù
dell’uragano». Nelle undici storie che la compongono si ritrovano echi della biografia tipicamente
americana dell’autore […] che affiorano nell’attenzione per gli emarginati, i vagabondi, i disperati.
[…] C’è, in queste novelle, la pietas per un sottoproletariato urbano che si arrabatta nella giungla
della città, ben sapendo che uno dei ricorrenti uragani potrebbe spazzare via sogni e speranza.
(Giancarlo De Cataldo, Tuttolibri)

ROBICHEAUX  (2023)
Tutto in Robicheaux parla della perdita e della necessità di ricostruire costantemente la memoria di
quanto è stato per tentare di dare un senso a ciò che si sta vivendo, riannodando intimamente il passato
al presente. Le ombre della coscienza, i volti smarriti nei ricordi, le prove dolorose cui il detective si
sottopone siintrecciano così alla memoria dolente di una terra in cui la violenza e l’oppressione hanno
tracciato segni indelebili, anche se non sempre visibili a prima vista.
(Guido Caldiron, Il Manifesto)

Burke è uno dei più grandi scrittori nordamericani viventi. Da gran narratore morale, ha i caratteri
dell’epica di Dostoevskij e Melville, e riprende lo stile di William Faukner e Flannery O’Connor, vale
a dire gli autori “simbolo” del Sud degli States […] non può essere ignorato, non lo merita lui e non lo
meritano i lettori.
(Walter Gatti, Il Messaggero)

 

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