Gina Birch, londinese, ha iniziato la sua carriera musicale nel 1977, quando ha formato il gruppo punk femminista The Raincoats con la compagna di studi della Hornsey School of Art, Ana da Silva.
Gina e Ana assistettero a una prima esibizione delle The Slits e, sebbene nessuna delle due sapesse suonare uno strumento, capirono che dovevano formare una band. Pochi mesi dopo aver preso in mano i loro strumenti, si sono ritrovate sui palchi di Londra e del Regno Unito per esibirsi nella nascente e innovativa scena punk rock. The Raincoats svilupparono rapidamente un gruppo numeroso e fedele di fan e sostenitori, tra cui Red Krayola, Swell Maps e Geoff Travis e la sua nuova etichetta discografica, Rough Trade.
Le Raincoats registrarono 3 album per Rough Trade che sono spesso presenti nelle liste dei dischi più importanti dell’era punk rock e sono ancora oggi citati come influenze dagli artisti.
The Raincoats si sono sciolte nel 1984, ma sono state convinte a riformarsi nel 1994 quando Kurt Cobain chiese loro di andare in tournée a sostegno dei Nirvana, purtroppo senza successo visto che la cosa non accadde.
Con un rinnovato interesse per la band guidata da Kurt e Kim Gordon, i dischi delle Raincoats furono ristampati con note di copertina degli stessi Kurt e Kim. Nel 1996 vengono organizzati tour mondiali e viene pubblicato un nuovo quarto album su DGC. Le Raincoats si esibiscono ancora oggi per eventi speciali e hanno fondato la loro etichetta discografica, la We Three Records, per gestire il loro catalogo.
Gina è un’apprezzata pittrice, una celebre regista e direttrice di video (ha diretto video per The Libertines e New Order, solo per citarne alcuni) ed è madre di due splendide figlie. Ha formato e diretto la band Dorothy and The Hangovers.
Nel settembre del 2021, Gina ha pubblicato il suo primo singolo da solista, Feminist Song, su Third Man Records per celebrare l’apertura della nuova sede di Londra. Adesso la Third Man pubblica il nuovo e primo album da solista di Gina, I Play My Bass Loud, registrato da Martin “Youth” Glover dei Killing Joke e con la partecipazione di Thurston Moore dei Sonic Youth.