The Fuzzmen
2023 - Long Song Records CD/DL

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One good thing about music, when it hits you feel no pain So hit me with music, hit me with music now, yeah” (Bob Marley – Trenchtown Rock)

Ho volute aprire la recensione di questo album con una celebre citazione di uno dei versi iniziali di Bob Marley che reputo perfetta per descrivere le sensazioni provate nell’ascolto di questo, inatteso quanto splendido album. Ma andiamo con ordine. The Fuzzmen sono un progetto parallelo alla J. & F. Band il gruppo che vede protagonista Joe Fonda, bassista con una serie di collaborazioni che vanno da Anthony Braxton a Michael Musillami, e Jaimoe in passato drummer della Allman Brothers Band. La J. & F. Band ha pubblicato tre album molto interessanti e belli per la Long Song Records, label creata da Fabrizio Perissinotto. Musica libera da schemi ma dannatamente trascinante frutto di uno stuolo di musicisti che ai due si accompagnano per creare un melange musicale articolato ma superbo all’ascolto.

Un nuovo volume della J.& F. Band sarebbe auspicabile, ma l’attesa viene compensata dall’uscita, a sorpresa, di questo formidabile album a nome The Fuzzmen, band formata dallo stesso Fonda al basso, lo straordinario Tiziano Tononi alla batteria, Piero Bittolo Bon e Beppe Scardino, sax e clarinetto, Pee Wee Durante alle tastiere, Bobby Lee Rodgers alle chitarre elettriche.

L’approccio è quello figlio della lezione Davisiana, e la registrazione è quella del 9 novembre 2019 agli Everybody On The Shore Studio di Milano. Cinque tracce in tutto con partenza affidata a due pezzi scritti da Rodgers, ovvero Freeze e Got To Know che segnano immediatamente il disco con un groove potente ed incalzante, avvolgendo l’ascoltatore in un turbinio di suoni che trasportano tra sferzanti atmosfere chitarristiche che rimandano ai sixties ed un funky/soul esplosivo, degno di un percorso che approda a New Orleans. E se questo è l’inizio quel che arriva subito dopo lascia a bocca aperta. Prendete un classico della tradizione popolare come John Barleycon Must Die reso immortale nella versione dei Traffic, e trasformatelo in una suite in cinque movimenti che si protrae per poco più di venti minuti, rivedendola con un approccio totalmente free,  tanto da apparire sghembo e disarticolato, che man mano che si sviluppa ti lascia il sentore di riportare tutto a casa scuotendoti e riappacificandoti, scartando dalla melodia originale pur mantenendone vicini i confini originari, per poi riallontanarsene nel quarto movimento fino al ricongiungimento finale, dove la tempesta si placa e la nebbia preclude al ritorno del sole. Un piccolo capolavoro, a mio avviso semplicemente geniale per come è stato concepito.

Basterebbe questo per giustificare la corsa a far proprio un disco del genere, ma poi ecco il colpo decisivo. Riprendere Curtis Mayfield con la sua Move On Up e regalarne una versione sciolta e bellissima, intrisa di un groove fantastico e trascinante in cui non c’è una sola nota fuori posto in quasi otto minuti di sogno ad occhi aperti. What I Want cambia e scompagina ancora una volta il registro sonoro di questo album con una ballata deliziosa, scritta da Fonda, che ben riassume il senso di un disco nella frase iniziale di Bob Marley.

Tracce

Freeze

Get To Know

John Barleycon Must Die: The Tree Man Vow – The Wandering – Flute Dance 6/8 – The Drum Speech / Brilliant Action – Conclusion

Move On Up

What I Want

 

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