Siamo l’esercito del bluegrass: Blue Weed live a Brescia
St. Patrick Irish Pub, 14 aprile 2023

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Non si può dire che Michele Dal Lago non sia bravo a creare attesa e suspense. Da parecchi mesi circolavano in rete deliranti proclami di un fantomatico “Blue Weed Flatpicking Commando”, con contenuti tipo “Siamo quattro combattenti — cresciuti col mito del grande timoniere Watson e del sub-comandante Rice — pronti a sparare fiddle tunes, gospels, tear jerking songs, insomma, tutto l’arsenale dell’esercito bluegrass. Le nostre azioni dovrebbero essere segrete, improvvise, estemporanee. Tuttavia, avendo bisogno di un pubblico, saremo costretti ad avvisarvi per tempo”.

E infatti, avvisati per tempo del giro di concerti del commando fra Bergamo e Brescia, abbiamo potuto occupare un angoletto a favore di palco al St. Patrick Pub di Brescia e goderci questo debutto la sera del 14 aprile.

Blue Weed è un ensemble piuttosto variabile, tale da adattarsi ai contesti e agli spazi nei quali realizzano le loro incursioni. I quattro combattenti dei primi comunicati sono intanto cresciuti di numero, e nel formato attuale il gruppo può essere definito senza tema una specie di “all star band”. Insieme a Michele Dal Lago, chitarrista, cantante, studioso di musica country (l’ideologo del commando?) ci sono Francesco Mosna (che suona la chitarra e la resofonica e canta), Matteo Splash (Matteo Camera per l’anagrafe, e suona la chitarra), Marco Ferretti (voce e banjo), Icaro Gatti (basso e mandolino). Dalle loro parti è stata avvistata anche Jo Secondino, cantante.

Michele Dal Lago, regista non tanto occulto, documenta l’azione bresciana del Commando.

Un gruppo mobile, dicevo, e infatti nella serata bresciana era in formato trio — ma con la partecipazione di Michele Dal Lago come maestro di cerimonie. Francesco Mosna, Icaro Gatti e Matteo Splash hanno condotto uno show all’altezza della loro fama e del loro talento.

Francesco Mosna, che tanto ci piace come chitarrista e come cantante, è stato perfetto nel ruolo di band leader. Matteo Splash l’avevo visto all’ultimo Bluegrass Meeting a Cremona, ci avevo scommesso una somma come eccellente promessa, lo ritrovo solista di classe effettivamente altissima. E poi Icaro Gatti, beh: Icaro, seppur giovanissimo, è una certezza, lo era già anni fa, appena adolescente. Polistrumentista maturo, venerdì sera ha fatto la sua parte al basso elettrico in modo impeccabile.

Data la formazione in trio e considerata la mancanza di Ferretti, ci si aspettava un repertorio chitarristico e prevalentemente strumentale, e invece il contributo di Icaro Gatti anche ai cori, a supporto del solista, ha allargato di molto il raggio d’azione.

Dunque abbiamo ascoltato tanto Doc Watson (Way Downtown, Riding That Midnight Train, una sciccosa Black Mountain Rag) e tanto Tony Rice (Church Street Blues, Cattle in the Cane), col giusto spazio per il “padre” Bill Monroe (Monroe’s Hornpipe, True Life Blues) e per qualche sorpresa: Señor, divagazione dylaniana, è stata un momento molto commovente (bravissimo Mosna per l’interpretazione vocale) e Harvest di Neil Young, in una versione “alla Blue Weed”, ci ha fatto alzare dalla sedia e levare i boccali.

Ci si è messo anche un drappello di avventori, una volta raggiunto il giusto tasso alcolemico, ad alzare la temperatura della serata. Un gruppetto di fan dal bancone partecipava ai cori e a un certo punto qualcuno si è impadronito del microfono, per la gioia dello stesso Mosna che si godeva il calore inaspettato riservato da Brescia (da un suo sparuto ma gioviale gruppo di rappresentanti, per lo meno).

Questa è la nuova generazione del bluegrass italiano, lo è anche in senso letterale (Icaro Gatti è il figlio di Massimo, cioè i Bluegrass Stuff; Marco Ferretti è il figlio del Silvio Ferretti dei Red Wine). I Blue Weed sono una gioiosa macchina da musica, ciascun elemento è un musicista di classe superiore, e come sempre una grande band è ben più della somma dei singoli.
Detto questo, la conclusione è: state in campana. Il commando agisce insidioso, arriva minaccioso nella notte; voi per sicurezza cercate di intercettare i suoi spostamenti e, se dovessero capitare dalle vostre parti, beh, vedete di farvi trovare.

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