Sam Millar – I cani di Belfast
Milieu, 2019, Pagg. 228 - Euro 16.90 - Traduzione di Marta Milani

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Il corpo della donna giaceva apparentemente immobile. Seminascosto, nel piccolo tratto di terreno erboso. Respirava a mala pena: provò a sollevare le palpebre. Rifiutarono di muoversi, incoraggiate nella loro resistenza dal sangue rinsecchito.
“Niente panico. Sei viva. Non conta nient’altro, per ora.”
Con molta cautela, si passò la lingua gonfia sul palato. Smorfia di dolore. Ebbe conferma del suo peggior incubo: la maggior parte dei suoi denti erano saltati, di altri rimaneva appena qualche moncone. Avrebbe riso, se ne avesse avuto la forza. Eccola là, in fin di vita nella Devil’s Punchbowl, una putrida cava in disuso alla periferia di Belfast, e tutto ciò a cui riusciva a pensare erano i suoi denti perfetti, oramai distrutti per sempre. Aveva paura di pensare a che aspetto potesse avere il resto della sua faccia…

In una Belfast oscura e violenta, tetra e spietata, attraversata da antiche ingiustizie, Sam Millar costruisce un grande noir, il primo episodio della serie con protagonista il detective Karl Kane.

1978, periferia di Belfast: in una cava abbandonata una donna semi-agonizzante viene assalita da un branco di cani randagi. Chi l’ha ridotta in fin di vita? Chi, da anni, cerca di insabbiare questa storia? Vent’anni dopo Karl Kane si trova a dover risolvere questo enigma affrontando un gioco di specchi che lo porta a scontrarsi con spacciatori, ex gangster, poliziotti corrotti, secondini sadici e con i fantasmi del suo passato.

Karl Kane è un investigatore privato, un poliziotto mancato che sbarca il lunario come meglio può. Da ragazzo ha visto assassinare sua madre e il desiderio di vendetta cova in lui sin da allora. In alcune interviste Sam Millar ha dichiarato che la figura del detective Kane è costruita attorno a quella di suo padre, un socialista sempre pronto a difendere i reietti e i perseguitati, e a quella del detective Jim Rockford, protagonista della famosa serie televisiva Agenzia Rockford.

I cani di Belfast è un libro spietato, crudo, scritto con uno stile aspro e senza fronzoli dove ogni particolare macabro viene descritto nei minimi particolari e con personaggi sopra le righe che vivono in una società incancrenita dove l’unico ideale è quello di non avere ideali e, soprattutto, non avere freni di alcun tipo. Il genere noir ha trovato un altro grande interprete.

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