Nove lunghi anni sono passati dall’ultimo eponimo disco di canzoni scaturite dalla sua penna ma la grande, immensa Natalie Merchant, durante quel periodo, poiché è un’artista di tale rilevanza da potersi permettere di scrivere e pubblicare canzoni solo quando si sente ispirata, non è stata con le mani in mano; la Signora si è dedicata alle proprie passioni (giardinaggio e pittura) ma ha anche arrangiato ex novo (per archi) canzoni precedenti, ha diretto un documentario sulla violenza domestica, curato un cofanetto di 10 dischi e registrato una raccolta di canzoni basate su vecchie poesie e ninne nanne, ha insegnato a bambini disabili, il tutto mentre si dedicava a crescere sua figlia da madre single quale è.
Poi nel 2018 una tremenda tegola si è abbattuta su di lei relativamente alla salute, ha scoperto di avere una malattia degenerativa focalizzata alla colonna cervicale, ciò ha comportato un intervento ad alto rischio che ha coinvolto anche le corde vocali facendole perdere per lungo tempo, oltre alla libertà di movimento, anche la voce e lasciandole un deficit alla mano destra.
Natalie, a quel punto, credeva che la sua carriera di singer songwriter fosse finita ma grazie all’incontro con il poeta scozzese Robin Robertson ha iniziato a scambiarsi i rispettivi lavori e si è riacceso in lei il desiderio di scrivere poesie che poi sono diventate canzoni e, grazie alla voce faticosamente riacquisita dopo un anno, ha ritenuto di poterle incidere.
Questo è l’humus in cui è nato questo Keep Your Courage, era necessario parlarne in quanto aiuta a comprenderne titolo e contenuti. L’amore come driver, ma non l’amore classico ma quello verso il mondo e il coraggio nell’affrontare le difficoltà che quotidianamente la vita ci getta tra le gambe.
Da questo crogiuolo di sentimenti e di emozioni cosa ne è uscito? Per il sottoscritto, ma è noto quanto sia di parte, ne è sortito un piccolo capolavoro che si sarebbe potuto interrompere, come fosse un EP, dopo il quinto brano in quanto lì dentro è contenuta tutta la sapienza di scrittura e di interprete della Merchant ma poi si è aggiunto molto altro a rendere l’album indispensabile per chi possiede cuore e orecchie per assaporarne l’essenza.
Al primo ascolto Keep The Courage ostenta la prima sorpresa, cioè il constatare come la voce di Natalie sia mutata, chi la conosce bene non potrà non accorgersene, il trauma operatorio le ha “tolto” in gran parte quel tipico e marcato vibrato gutturale che caratterizzava il marchio di fabbrica ma il suo canto, per contro, ne ha guadagnato in limpidezza, specie sulle tonalità medio basse, e la novità dopo il primo smarrimento, piace assai. Il risultato è un album che fonde le diverse fonti di ispirazione della Merchant che vanno dal folk, alla classica, dal jazz al gospel fino a sottili tratti blues, tutto con un tocco leggero e il suo inconfondibile gusto per la melodia, l’armonia e le sfumature drammatiche.
Le iniziali Big Girls e Come on, Aphrodite si avvalgono del contributo della nuova amica di Natalie, la afro americana Abena Koomson-Davis, direttrice del Resistance Revival Chorus, dotata anch’essa di una voce stupenda, molto vicina a quella della nostra, e nei due brani le cantanti si scambiano le frasi per poi volare alte all’unisono nei pieni orchestrali, infatti, le due canzoni partono come folk song per poi, in un crescendo imperioso, accendersi e navigare verso il pop, soul e il gospel.
Sister Tilly è un altro brano bellissimo, un testo ispirato che, come la sopra citata Big Girls, si rivolge alle donne pioniere e alla loro autodeterminazione, otto minuti in continuo crescendo che verso la metà decollano in un folk rock pop che va persino a “prendere in prestito” qualche nota da Shower The People di James Taylor.
Tra le sorprese anche l’unica cover dell’album, la straordinaria Hunting The Wren di Jan Lynch dei Lankum, in una versione che non raggiunge la drammaticità dell’originale, reso unico dagli strumenti tipici Irish oltre che dalla magnetica voce di Radie Peat ma comunque anche il canto di Natalie mette i brividi, là sotto gli archi (ospiti nell’album i Lunasa) e il piano. La bellezza, come ho detto in apertura non termina qui e continua grazie al folk sognante di Eye Of The Storm e il funky blues (quasi calypso) di Tower Of Babel con un testo sulla incomunicabilità nel tempo contemporaneo. Song Of Himself, un classico brano Merchant e la finale The Feast of Saint Valentine, che chiude con le seguenti parole “Nella notte profonda e più oscura della tua anima / Quando maledici e rimpiangi il giorno in cui hai osato dare via il tuo cuore /Prendi coraggio dal pensiero che ti appartiene“.
Il senso globale del disco sta un po’ anche nella scelta per la copertina di Giovanna d’Arco – una foto di una scultura della giovane donna in armatura con una spada sul cuore – come simbolo del coraggio, una guerriera per amore.
“Penso che le donne abbiano bisogno di un’armatura in questi giorni, come abbiamo sempre fatto”, ha detto. “Continuiamo a pensare che ci stiamo muovendo verso una società liberale più giusta in cui le donne possano sentirsi al sicuro, eppure la violenza sessuale contro soprattutto le giovani donne è più alta di quanto non sia stata negli ultimi decenni”. (N.Merchant.).
Fatevi un regalo, questo Keep The Courage è un balsamo ristoratore per lo spirito. Se poi non vi emoziona, allora significa che state vivendo nel tempo giusto e siamo noi fuori posto.
Tracklist:
Big Girls (feat. Abena Koomson-Davis)
Come On Aphrodite (feat. Abena Koomson-Davis)
Sister Tilly
Narcissus
Hunting the Wren
Guardian Angel
Eye of the Storm
Tower of Babel
Song of Himself
The Feast of Saint Valentine
Bonus track (solo su LP)
Spring and Fall: To a Young Child (da Leave Your Sleep – 2010)
Butterfly (da Butterfly – 2017)
Giving up Everything (da Natalie Merchant – 2014)
Frozen Charlotte (da Butterfly; versione originale da Ophelia 1998)
SISTER TILLY
… Oh, signorina Tilly, penso che dovresti sapere che manchi a tutti qui…
Le tue pareti giallo brillante e i tuoi scialli di pashmina
Cristalli, campanelli e le tue viti di fiori di luna
Tinture, tisane e i tuoi rimedi segreti
E la tua voce come Buffy Sainte Marie
Non riesco proprio a credere che te ne sei andata
Che sei andata così lontano
Oh, signorina Tilly, penso che dovresti sapere che manchi a tutti qui –
Le Carte da cartomante, Le poesie di Rilke,
I tuoi deliri femministi nei tuoi occhiali da sole Didion
E il tuo Zeppelin così rumoroso e così orgoglioso
Ecco i tuoi giorni sulle barricate
Ecco le ragazze nella mischia
Oh, come vorremmo che tu potessi restare
Ma te ne sei andata; sei andata così lontano
Sorella Tilly, vai avanti senza di noi
Sorella Tilly, non pensare a noi adesso
Tutto svanisce
Sorella Tilly, sei un superpotere
Sorella Tilly, ora sei un fiore di loto
Tutto svanisce
Sorella Tilly, sei una costellazione
Sorella Tilly, ora sei una vibrazione di luce bianca
Tutto svanisce …