Tomas Tranströmer nato a Stoccolma il 15 aprile 1931 e morto nella stessa città il 26 marzo 2015 è stata una delle figure fondamentali e più influenti nella storia della poesia contemporanea, esempio per varie generazioni di poeti data la sua longeva carriera, culminata con l’assegnazione del premio nobel per la letteratura nel 2011.
La sua opera, avviata con le sue prime pubblicazioni negli anni’50, ha beneficiato di una straordinaria vena ispirativa, snodandosi fino a tarda età con la stampa della sua ultima raccolta nel 2007, nonostante un ictus occorsogli già nel ’96.
La sua scrittura poetica è caratterizzata da un procedimento per frammenti con brani prevalentemente composti di brevi frasi, che riescono a ritrarre orizzonti di vita quotidiana, con la stessa immediatezza e freschezza di un dipinto paesaggistico, riuscendo a condensare gli aspetti essenziali delle situazioni di vita contemporanea e storica descritte, ma senza appesantire la sua versificazione con eccessi verbali o con figure forzatamente ricercate.
A primo impatto, le sue poesie potrebbero apparire un insieme di singoli passaggi isolati, ma è nell’insieme della composizione che la sua ricerca poetica trova la sua compiutezza; proprio la concisione del linguaggio gli permette di trovare, partendo dall’osservazione della cresta superficiale dell’esistenza, la sua radice più profonda, al di fuori della cornice convenzionale in cui l’uomo tende a racchiuderla, contornando la sua poetica di quella “nudità” che solitamente troviamo solo nell’esperienza del sogno; ed infatti un’altra caratteristica delle sue poesie è proprio la dimensione onirica che le avvolge, accompagnate dall’intensità dei paesaggi scandinavi, prerogativa da cui è derivato l’appellativo riservato alla poetica di Transtromer, di “poesia del silenzio”, come cita il titolo della maggior traduzione italiana della sua opera, edita dalla prestigiosa casa editrice Crocetti.
I versi di Transtromer, ci risucchiano dalla realtà esterna verso le onde sotterranee che la regolano, lasciandoci intendere come rispetto alla realtà visibile, niente è come sembra.
POESIE
Ostinato
Sotto il quieto punto volteggiante della poiana
avanza rotolando il mare fragoroso nella luce,
mastica ciecamente il suo morso di alga e soffia
schiuma sulla riva.
La terra è celata dalle tenebre frugate dai pipistrelli.
La poiana si ferma e diventa una stella.
Il mare avanza rotolando fragoroso e soffia
schiuma sulla riva.
Sera- mattina
L’albero della luna è marcito e si sgualcisce la vela.
Il gabbiano volteggia ebbro lontano sulle acque.
È carbonizzato il greve quadrato del ponte. La sterpaglia
soccombe all’oscurità.
Fuori sulla scala. L’alba batte e ribatte sui
cancelli granitici del mare e il sole crepita
vicino al mondo. Semiasfissiate divinità estive
brancolano nei vapori marini.
Meditazione agitata
Un temporale fa girare all’impazzata le ali del mulino
nel buio della notte, macinando nulla. – Ti
tengono sveglio le stesse leggi.
Il ventre dello squalo è la tua fioca lampada.
Soffusi ricordi calano sul fondo del mare
e là si irrigidiscono in statue sconosciute. – Verde
di alghe è la tua gruccia. Chi va
al mare torna impietrito.
Consiglio di lettura
Per un approfondimento della produzione e della poetica di Tranströmer, vi consigliamo senz’altro la lettura di “Poesia dal silenzio”, pubblicazione edita da Crocetti nel 2001 e rieditato nel 2011, in occasione dell’attribuzione al Tranströmer del nobel per la letteratura. Si tratta non solo della più ampia raccolta disponibile in Italia del grande poeta svedese, ma anche di una opera di eccezionale valore, grazie anche alla mirabile traduzione di Maria Cristina Lombardi, grande conoscitrice dell’opera transtromeriana, che riesce a trasporre con notevole acume. È una lettura che non solo vi spalancherà le porte allo straordinario universo poetico dell’autore svedese, ma anche ad una visione spiazzante e rigeneratrice dell’idea stessa di poesia.