Marco Denti, Mauro Zambellini – Tom Petty – Da Elvis a Dylan a Johnny Cash, un’altra idea di America. L’innocenza del Rock’N’Roll
Shake Edizioni - 284 pag. euro 20,00

Condividi:

Tutti abbiamo amato e amiamo Tom Petty. Ho potuto però appurare, parlando con diversi appassionati, che molti lo hanno scoperto, o quantomeno approfondito, dopo la sua morte, avvenuta il 2 ottobre 2017, pochi giorni prima di compiere i 67 anni, quasi che la sua assenza abbia creato la consapevolezza negli amanti del rock’n’roll di un vuoto lasciato da un musicista che si era dato per scontato fosse lì, a portata di mano al bisogno, in realtà, conoscere la sua storia e introitare la sua arte  attraverso approfondimenti, rappresenta  un passaggio che non lascia indifferenti, è una specie di rescue remedy per tutti  coloro che hanno a cuore la nostra musica.

Ecco allora che, a sei  anni dalla sua dipartita,  Marco Denti e Mauro Zambellini hanno (finalmente!) messo insieme le loro storiche competenze e la loro passione per il biondo di Gainesville (FL) e hanno dato alle stampe il tanto atteso, e più volte ventilato, libro su Tom Petty. Il lavoro,  edito dalla mai abbastanza glorificata  Shake Edizioni, va oltre l’essere una mera biografia  di un musicista, infatti, i nostri amati autori possiedono una significativa attitudine a corroborare i loro scritti attorno alla musica con dosi di analisi culturali, sociali, di costume afferenti al periodo in cui si srotola il tema trattato, rendendo in tal modo i loro testi sempre  letture  avvincenti, arricchenti e rappresentative nel ricordarci come e dove eravamo e come girava il mondo quando seguivamo lo svolgersi della carriera dei nostri eroi musicali.

La joint venture degli autori parte da lontano, già nel 1994 avevano collaborato ad una splendida intervista, la migliore in circolazione per estensione e profondità degli argomenti trattati, pubblicata sul Mucchio Selvaggio 203, presa face to face con Petty appunto  nel 1994,  quando Tom passò per Milano (interamente pubblicata nelle pagine finali del libro) poi è stato un continuo promettersi: “dobbiamo fare un libro insieme su di lui” e alla fine, la biografia completa è tra le nostre mani.

Essa rappresenta, come recita il risguardo di copertina, “Il primo e finora, unico libro, in Italia, dedicato interamente a Tom Petty. Non è soltanto una biografia, anche se comprende tutti i dettagli della vita e della sua musica. È una ricognizione completa delle influenze, della formazione, delle collaborazioni e dell’idea generale dell’immaginario di Tom Petty”; dentro c’è davvero tutto, i suoi primi passi fin dalla scelta di cosa fare da grande dopo aver conosciuto Elvis, “contadino o musicista rock?” , le influenze musicali che lo hanno formato, le  prime band, l’andirivieni, specie tra Florida e California, alla ricerca di un’etichetta che fosse interessata alle sue cose, il periodo Mudcrutch, la nascita della più grande rock and roll band “gli  Heartbreakers”, la indissolubile amicizia e liason musicale con Mike Campbell, le  mitiche registrazioni con il super gruppo dei  Traveling Wilburys, i dischi solisti, le straordinarie collaborazioni (quasi con tutti), le sue storie sentimentali ma soprattutto  tante pagine con contenuti per molti di noi inediti, da scoprire  qua e là, infine un mare di testimonianze di suoi colleghi, grandi, grandissimi, che mostrano  affetto e stima incondizionata per Petty, 36 capitoli intitolati come altrettante sue  canzoni, 284 pagine pregnanti, intense, non una nata per allungare il brodo, il tutto da divorare pagina dopo pagina.

Tom è morto troppo presto, aveva molto ancora da dare, come lo dimostra il concerto di neppure tre mesi prima all’ Hyde Park di Londra, che seppure in male arnese come stato fisico è stato un concerto memorabile che rappresenta il suo commovente testamento musicale live. Speriamo che ci siano ancora cose nel cassetto che potrebbero arricchire la nostra collezione da disturbati fanatici del rock.

Non voglio spoilerare i contenuti, lasciando al lettore il piacere di scoprirli, trascrivo solamente le righe finali del bellissimo libro che sono più esplicative di ogni mia ulteriore considerazione: “Tom Petty con una passione immutata nel tempo si è fatto l’interprete più credibile  e ha trovato un modo del tutto personale di reinventare e interpretare le canzoni pop, confezionandole dentro una carrozzeria rock’n’roll. Messo di fronte all’evidenza che, se non è possibile creare qualcosa di nuovo, si può comunque provare a rimescolare le carte del mazzo e Tom Petty ha rigenerato un canone rendendolo fresco, frizzante e turbolento, proprio come se l’avesse scoperto lui”.

Che dire di più? Una sintesi perfetta, degna conclusione di una lettura  imperdibile.

PS.:  Ampie letture (romanzi e saggi in particolare) e ascolti di album (di artisti che l’anno ispirato), ma anche in linea con l’essenza dei luoghi,  e dei tempi vissuti dal nostro, fanno bella mostra nell’appendice, scelti e suggeriti con grande cura dagli autori.

 

Condividi: