Leandro Diana – Bring It On
Leandro Diana - CD 2023

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Bisogna avere una grande passione per dedicarsi ad un mondo che di soddisfazioni è raramente prodigo come quello musicale. Ne è ben conscio Leandro Diana, messinese di nascita ma milanese ormai d’adozione che della musica ha ben più che una semplice passione. Nessuna meraviglia che Free Zone parli di un suo collaboratore che produce un album, anzi. Abbiamo questa libertà di non dover sottostare ad alcuno, e crediamo in ciò che facciamo, tanto che supportiamo artisti come Leandro acquistando i loro dischi, proprio per poterci sentire free (come la nostra testata) e fieri di supportare musica che riteniamo valida e che meriterebbe di essere ascoltata.

Bring It On è il quarto CD che Diana pubblica. Una carriera aperta daPostcards From Nowhere (2013), seguito dall’EP  Accept and Continue (2020), Dirty Hands and Gravel Roads (2020). Ognuno di questi dischi mostrava segnali incoraggianti di progressi compositivi, ma che Bring It On presentasse un cotè musicale simile, beh, onestamente non lo avrei creduto possibile. Qui c’è un vero e proprio cambio di passo che è sostanziale. Intanto le canzoni che compongono il disco sono decisamente belle, costruite con una logica, e suonate veramente bene. E qui contano i musicisti di cui Diana si circonda, ovvero Luca Andrea Crippa (lap steel, chitarre varie e cori), Francesco Michele Naccarato (basso, cori), Deneb Bucella (batteria, cori). Ad impreziosire il tutto Ruben Minuto ai cori in alcune delle tracce, poi Andrea Palumbo (blues harp) ed Enrico “Ed the Blues Baker” Damiani al piano, ospiti atti a conferire quel tocco in più che rende il tutto semplicemente delizioso.

Nove canzoni, di cui due cover eccellenti come Crazy ’bout an Automobiles (Ry Cooder) e Train To Birmingham  (John Hiatt), che scorrono in un baleno, tanto che mi hanno “costretto” a far ripartire il CD a ripetizione. Musica semplice, genuina, quella che piace a noi che che con questo imprinting abbiamo costruito la nostra carriera di ascoltatori ed appassionati. L’inizio di A Good Place to Start delinea le coordinate sulle quali si muove l’album. Pochi strumenti, arrangiamenti puliti e freschi. Diana canta decisamente bene, si capisce che c’è un lavoro complessivo fatto per migliorare il tutto. Grande apertura. La title track mette in evidenza un drumming secco e potente che avvolge la ballata dall’andamento Rock Country. Molto bello il singolo scelto per anticipare il disco, la deliziosa Drive, ballata soffusa, notturna. Bellissima!. Every Single Smile è un divertissment dall’andamento bluesato, una di quelle ballate che potremmo sentire a New Orleans in una FM Radio locale. Dirty Faces rimane a quelle latitudini, però prendendo i colori del Blues speziato di Gospel che fa perno sull’interplay tra gli strumenti molto ben suonati.

La strada che porta verso la chiusura si apre con la rivisitazione di Crazy ’bout an Automobile. Terreno insidioso che Diana e soci affrontano con gusto e senza voler tentare di replica in stile cooderiano che sarebbe stato impari, rendendo all’ascolto una versione tanto piacevole quanto fatta con gusto personale. Blues, Blues, Blues con Forget to Sing, un bel pezzo dall’andamento classico ma non per questo meno bello di quanto ascoltato fin qui. I Was There è l’ultima canzone originale di Leandro. Un pezzo rivestivo di una patina di Rock cantautorale che suona molto bene e che in concerto dovrebbe funzionare. Train To Birmingham l’ho amata alla follia nella versione di Kevin Welch apparsa su Western Beat nel 1992. Hiatt la avrebbe incisa solo molti anni più tardi, nel 2011 in Dirty jeans and Mudslide Hymns. Se la versione di Welch era lenta e struggente, quella di Diana si avvicina più a quella del suo autore, con una riproposizione che offre lampi di buon gusto.

Una degna e splendida chiusura per un disco che ci piacerebbe venisse ascoltato, e magari acquistato ai concerti di Diana. Di certo fareste del bene anche a voi stessi portandovi a casa un album fatto con amore e con i giusti sentori di una musica fatta con passione, priva di fronzoli, tutta sostanza. Quella che piace a noi.

Il disco potete trovarlo sul sito di Leandro, (leandrodiana.com)  Bancamp, o in streaming su Spotify.

Tracce

A Good Place To Start

Bring It On

Drive

Every Single Smile

Dirty Faces

Crazy ‘Bout An Automobile

Forget To Sing

I Was There

Train To Birmingham

 

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