Hiss Golden Messenger – Jump For Joy
Merge Records (2023)

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Quindici album in quattordici anni, oltre  ad una dozzina di live (modalità in cui la band raggiunge le vette più elevate), tale è il ruolino di marcia di Michael Carrington “M.C.” Taylor leader della band Hiss Golden Messenger; questa, che appare come  logica somatizzazione di un’urgenza espressiva,  nasce da un’auto combustione interiore che appicca il  sacro fuoco creativo di questo ammirevole songwriter del North Carolina che dal 2008 si avvale di alias per dare corpo ai suoi progetti, tant’è che Hiss Golden Messenger stesso sembra essere un eponimo, qui in realtà si serve di un ulteriore immaginario adolescente sognatore, a lui simile, che chiama Michael Crow  per ripercorrere, attraverso uno scambio di messaggi-canzone, i temi esistenziali dei primi anni vissuti da giovane musicista sino ai giorni nostri.

Va da sé che a quel punto non potesse che realizzare un album di brani autobiografici che affrontano i passaggi di età e di vita vissuta tra incertezze, sconfitte, depressione e rinascite avvenute tra le curve pericolose della vita personale e di artista irrequieto.

Le canzoni che costituiscono Jump For Joy sono state scritte da Taylor durante il never ending travel del 2022 e nella primavera del 2023, fermo nello spirito e nella positività riacquistata, decide di chiamare gli amici della sua fantastica band dal vivo: il chitarrista Chris Boerner, il bassista Alex Bingham, il tastierista Sam Fribush e il batterista Nick Falk, un gruppo di musicisti che hanno condiviso le ormai leggendarie esibizioni live  degli Hiss Golden Messenger.

Ne sono testimonianza le 11 canzoni (tre sono brevi tracce da considerarsi “di raccordo”)  che costituiscono un disco mai così vario per generi e soluzioni musicali che da subito si intuiscono fin dall’ascolto dall’apertura spiazzante di 20 Years and a Nickle  per non parlare della splendida Shinbone, guidata da un morbido groove e da un sinth titillante che scrive la melodia mentre il  testo ci dice: “Hai mai avuto un temporale che ti parlava? … e il ritornello: Se perdi tutto, puoi amare ciò che resta?”.  Jesus Is Bored sembra un brano solare uscito dalla penna di Jack Johnson. In Nu-Grape, che è anche stato il primo singolo di lancio, prevale lo spirito pop  funk gospel e Michael per i cori si fa aiutare dalle belle voci di Aoife O’Donovan e Amy Helm e il brano decolla gioioso. Ma i veri pezzi di bravura arrivano nel seguito, infatti, la title track è notevole grazie ai suoi ritmi diversi e stratificati (fanno capolino i Little Feat?). The Wandering è un brano corale che avvolge e in California King il mood e la chitarra di Boerner ci riportano verso i Grateful Dead. My Old Friend è una ballata Dylaniata, strappalacrime che commuove per l’uso della voce e la dolcezza della melodia radente. Si chiude con Sunset on the Faders il brano più rock, passaggi Pettyani e  con accenni  di folk rock cosmico.

Che vogliamo di più? Jump For Joy è un bel disco, forse non il migliore di Taylor ma sicuramente gli va accordata una chance anche da parte dei non fan come lo è il sottoscritto.

Tracklist:
20 Years and a Nickle
Alice
I Saw the New Day
Shinbone
Little Pink Church
Jesus is Bored
Nugrape
Feeling Eternal
Jump For Joy
Wondering
Palo Santo Cloud Mesa
California Kings
My Old Friends
Sunset on the Faders

 

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