Un giro in Toscana è sempre un’occasione per scovare locali, spesso sorprendenti. Dopo aver percorso una buona parte del viaggio sulle leggendarie Strade Bianche che ospitano una delle corse ciclistiche più belle in assoluto, siamo arrivati a Montalcino prima e Pienza subito dopo. Colpisce la differenza abissale di concentrazione umana fra i due paesi. Montalcino poco frequentata se non in prossimità delle innumerevoli cantine, Pienza brulicante di gente proveniente da ogni dove. Abbiamo scovato questo piccolo locale che all’interno ospita non più di una quindicina di persone che possono triplicare sfruttando la piazza in caso di bel tempo. Ci accoglie Cristoforo, uno dei proprietari, è un giovane appassionato, cortese e affabile. Il menù si compone di pochi piatti, tutti piuttosto invitanti.
La scelta ricade sull’uovo cotto a bassa temperatura con fonduta di pecorino, asparagi e briciole di pane, veramente interessante, anche per averlo mangiato in altri locali, mentre io mi lascio irretire dal tagliere di pecorini. Quattro in sequenza, dal più giovane fino alle “vinacce”, accompagnati da una composta di cipolle caramellate e tartufo, a nostro avviso semplicemente straordinaria, e da un miele locale, già più nella norma per quanto buono. La scelta del vino cade su una produzione locale, un Albiano Rosso di Toscana 2018 del podere Albiano Petroio, che ho già avuto modo di conoscere grazie alle indicazioni ed agli assaggi, forniti dall’amico Gianni Zuretti.
A seguire un piatto di pici cacio e pepe con carciofi e alici ottimi, anche se a mio avviso cacio e pepe classico sarebbero stati perfetti. Sono variazioni apprezzabili in una cucina che cerca di non risultare completamente tradizionale. Una guancia morbidissima su un letto di pure di patate eccellente è il piatto scelto da mia moglie. A chiudere degli ottimi cantucci con vinsanto. Conto onesto e corretto per un locale che spero riesca a mantenere questo ottimo livello.
Promosso sia per il cibo che la deliziosa e piacevole accoglienza. Un luogo dove tornare.