Colin Wilson – La gabbia di vetro
Carbonio Editore, 2018, Pagg. 265, Euro 17.50, Traduzione di Nicola Manuppelli

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Il giorno era luminoso e chiaro mentre lasciava Keswick, ma già attraversando lo Styhead Pass due ore dopo, l’aria odorava di pioggia. A cinque miglia di distanza, la fredda distesa di Wastwater sembrava una lastra di metallo. Nuvole gonfie di pioggia avevano coperto la cima dello Scafell, ma al di sotto era ancora visibile la neve. Si sedette su un masso di granito, poggiando lo zaino da paracadutista contro il pendio della collina. Sentiva tutto quel calore trasudare lungo la schiena. Allungò le braccia sopra la testa e sbadigliò, sentendo una piacevole ondata di energia lungo i muscoli delle spalle. Se non fosse stato per la minaccia di pioggia, si sarebbe sfilato lo zaino e avrebbe dormito per una mezz’ora, cullato dal rumore del vento e dai belati delle pecore sul lato di Green Gable. In quel luogo, guardando a nord verso lo skiddaw e a sud verso la pianura e il mare d’Irlanda, gli sembrava sempre di percepire la forza benevola della natura, e provava il desiderio di trasformarsi in una roccia lasciandosi inglobare da quelle colline.

Inizia così La gabbia di vetro, scritto nel 1966 e proposto dalla benemerita Carbonio nel 2018 ed è in questo contesto che si è ritirato a vivere Demon Reade, il più grande esperto inglese del poeta William Blake, autore settecentesco che dette voce alla sofferenza dell’uomo nell’epoca dell’industrializzazione.

Demon Reade viene contattato dalla polizia in quanto a Londra c’è un serial killer che dopo aver squartato le sue vittime lascia delle misteriose scritte sui muri lungo il Tamigi formate dai versi del suddetto poeta mistico.

A questo punto ci si trova trascinati nella “swinging London” degli anni ’60 dove Demon, insieme ad un gruppo eterogeneo di amici si mette alla caccia del colpevole.

Utilizzando dialoghi sofisticati e molti rimandi letterari (tra gli altri Kant, Dostoevskij, Doyle) Colin Wilson dà vita ad un giallo sui generis, un raffinato thriller intellettuale dove sviscera un concetto filosofico alquanto variegato quale l’esistenzialismo trattando temi come l’oppressione, la perversione, il superamento dei confini della conoscenza e i risvolti più inquietanti della passione.

Lettura avvincente, intrigante e molto interessante.

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