Bloodest Saxophone featuring Crystal Thomas – Extreme Heat
Dialtone 2024/distribuzione Europa - CRS

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Se guardiamo nell’universo della musica neroamericana, il Giappone è uno dei luoghi più fruibili. Tanti hanno tenuto concerti, e alcuni artisti come: Otis Clay, Al Green, B.B.King, Mighty Sam McClain, Robert Jr. Lockwood and The Aces, Buddy Guy & Junior Wells, hanno registrato degli imperdibili live. La risposta degli addetti ai lavori e del pubblico è sempre stata calorosa. Non va dimenticato che i dischi di qualsiasi espressione musicale,  registrati nel paese del Sol Levante, hanno beneficiato dell’ottima qualità delle apparecchiature.

Naturale quindi che sono emersi musicisti autoctoni che nel tempo si sono affermati anche negli Stati Uniti e in Europa. Uno di loro è Koda “Young Corn” Shintaro, il quale nel 1998 ha formato la band, Bloodest Saxophone con l’ambizione di, “governare il mondo con il sax, perché jump blues e swing jazz, fanno emergere l’anima di quello strumento, specialmente quando salta”. Nella sua dichiarazione c’è una tenace volontà di ricreare quelle sonorità degli anni cinquanta/sessanta.

Se né accorto anche il noto estroverso sassofonista neroamericano, Big Jay McNeely che ha scoperto la band su internet, con la quale in seguito ha fatto un tour in Giappone nel 2013, e realizzato due dischi, uno è dal vivo. i due dischi fanno parte di una consistente discografia dei Bloodest Saxophone, dodici per la precisione più presenze in parecchie antologie. La band si muove fra il Giappone, dove sono ormai popolari, e gli Stati Uniti dove nel 2018 riunisce cinque voci femminili per il disco, Texas Queen 5, fra le quali Crystal Thomas. Con lei inizia una collaborazione con tour nei due sopracitati paesi. Ora il binomio è sancito con questo disco, dove una delle qualità che salta all’orecchio è la solida connessione fra le due parti, suono/canto, che esalta un gustoso amalgama di sonorità black. Sono circostanze che mancavano dopo la scomparsa dell’indimenticata Sharon Jones & The Dap-Kings.

La voce della Thomas e il sax tenore di Shintaro, sono i primi della fila della band ad alzare subito la temperatura in un vorticoso ritmo tutto da ballare, I Don’t Need You No More, Undercover Of The Night, Dinah. Bella poi l’atmosfera moderatamente lenta ricreata come quella che si respirava nelle sale da ballo con, Good Morning, plauso a Crystal Thomas e agli orchestrali, concentrati anche in una espressività blueseggiante, Somebody Else’s Man. E’ stato uno degli avamposti della black music, è Johnny Taylor, qui ben omaggiato con un medley di tre suoi pezzi, prima di essere calati di nuovo negli anni cinquanta con, Let’s Love In The Moonlight, e ascoltare la chiusura, Thank You (Thank You Granddad), dove la Thomas parla intervallata dal caldo suono del sax di Shintaro, sempre egregiamente sostenuti dal resto dei Bloodest Saxophone. Disco soddisfacente.

 

Tracce

Mailman’s Sack

I Don’t Need You No More

Undercover Of The Night

Dinah

Good Morning

Somebody Else’s Man

Oh Baby

Country Girl

Johnny Taylor Medley

Sit Down Baby

Let’s Love In The Moonlight

Thank You (Thank You Granddad)

 

 

 

 

 

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