Gong – Pulsing Signals
K-Scope 2022 Doppio live album

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Facendolo sempre riaccadere – Forever Reoccurring

“C’è solo l’adesso, lo sai
Prova, se la prova è necessaria
sta succedendo tutto in una volta
e tutto sarà sempre così
Sta accadendo di nuovo
l’annientamento
metti un fuoco in tutto ciò che sei.”

Kavus Torabi – Porretta Blues Festival 2022- Foto gentilmente concessa da Alberto Terrile

Difficile per una band che ha perso nel 2015 il proprio grandissimo leader-fondatore Daevid Allen ritrovare lo stesso carisma e fascinazione per cui riconosco loro con entusiasmo lo spirito coraggioso e innovativo di proseguire nel progetto Planet Gong proprio per celebrarne la memoria. Il nuovo front-man è ora Kavus Torabi, personaggio adatto al ruolo di folle-freak-cantante e chitarrista in grado di trascinare la band nelle loro nuove avventure creative e psichedeliche.

Band iconica del movimento freak progressive e psichedelico, nonché della scuola di Canterbury, riesce in questo nuovo e potente doppio CD live di Segnali Pulsanti (pubblicato il 18 febbraio 2022) ad esprimere ancora molta personalità con brani nuovi appartenenti ai due dischi precedenti realizzati in studio (Rejoice! I’m Dead! Del 2016 e The Universe Also Collapses del 2019) e con la rivisitazione di alcuni classici del repertorio Gong realizzando una felice sintesi del loro fare musica nei pezzi registrati live durante il tour del 2019.
Presenti tutti gli ingredienti creativi dello stilema Gong con brani che riaccendono trascinanti atmosfere spaziali, spesso sospese, con molti cambi di ritmo e dialoghi crescenti tra gli strumenti.
Un progetto che è l’incarnazione perfetta del linguaggio musicale di questa band tra psichedelia e jazz-rock, con il cantato che interviene spesso ad alternarsi tra i ritmi sfrenati di una spettacolare e potente sezione ritmica.

Un’opportunità quella di sentirli o vederli sul palco per rendersi conto di quanto è coinvolgente questa esperienza e per ritrovare tutta la loro bravura e originalità delle loro esibizioni live anche molto spettacolarizzata e coinvolgente grazie ad una scenografia ad hoc.
La forza propulsiva di matrice psichedelica è ciò che sorregge il loro modo collettivo di suonare attraverso brani che arrivano oltre i 22 minuti come nel caso di Forever Reoccurring.
Di seguito alcuni video che raccontano molto bene la magia di questi brani a partire proprio da:

Forever Reoccurring: (22:39)

Il brano più breve del disco-live ma con un bellissimo cantato in perfetto stile Gong:

If Never I’m and Ever You: (2:40)

Eccellente versione del più classico dei brani dei Gong di Daevid Allen (Camembert Elettrique del 1971) giocato con il dialogo dei fiati di Ian East e un cantato perfettamente folle di Kavus Torabi:

You can’t kill me: (9:03)

Sicuramente il brano più rappresentativo del nuovo corso, il miglior esempio del groove che la band interpreta dal vivo, con un favoloso dialogo tra il sax di Ian East e i glissando della chitarra di Fabio Golfetti:

My Sawtooth Wake: (12:44)

Master builder: (15:43)

Proviene dal repertorio Gong-You del 1974, con la sezione ritmica ora della batteria di Cheb Nettles e il basso di Dave Sturt capaci di ricreare il miglior sostegno al dialogo tra gli strumenti solisti in uno spettacolare crescendo sorretto da un intenso riff-mantra.
“Maestro Costruttore dimmi come costruisci un tempio?
Attrezzi e rocce lunari,
Veramente non ne hai bisogno, lo sai
Maestro Costruttore, dimmi di cosa è fatto il tempio?
Profondamente dentro di te
puoi costruire un tempio invisibile grazie alla tua personale immaginazione
se lo vorrai.”

 

Brano ipnotico molto affascinante e coinvolgente con le chitarre che ne scandiscono il ritmo e il contrasto degli assoli free-jazz di East:

Kapital: (4:22)

Gran finale di questo grande album live con una lunga e coinvolgente jam:

Insert Yr Own Prophecy: (10:30)

“Stiamo facendo musica psichedelica, stiamo facendo cose che davvero ci trasformano e che hanno qualcosa di mistico, strano e misterioso.
Scopo del nostro lavoro è di portare un linguaggio di pura ispirazione all’esterno, in un locale, in un luogo d’incontro e creare questa cattedrale di luce. Questo è ciò a cui pensiamo prima di suonare.”
“ Io voglio ascoltare della musica che mi faccia sentire come se avessi preso delle droghe”. Kavus Torabi

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