Band Of Friends – Live at Whelan’s, Dublino, 14 Settembre 2023
In apertura la Pat McManus Band

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Una vacanza in Irlanda non può non lasciare spazio per qualche concerto che, inevitabilmente, capita sul percorso. Va detto che poi, come al solito, sono spesso quelli che ti sfiorano essendo programmati a breve distanza dalla ripartenza per il ritorno a casa come nel caso di PJ Harvey, Joe Henry. Ma tant’è e allora meglio godersi quello che capita. Il Whelan’s è uno dei locali simbolo di Dublino e d’Irlanda. Migliaia di musicisti sono passati su questo palco, e Pat McManus Band e Band of Friends erano una ottima occasione per ascoltare sano rock blues di marca Irish. Pat McManus è un’istituzione in Irlanda. Un trio ad alto tasso adrenalinico, capace di trascinare il pubblico con una facilità irrisoria grazie ad un’empatia personale e musicale immediata, non fondata su banali stereotipi. Un set che ha il suo culmine in pezzi come Belfast Boy con il solo di fiddle a strappare applausi piuttosto meritati. Band tosta e potente che si avvale dell’apporto di Paul Faloon poderoso drummer e di Plunket McComb, discreto ma puntuale al basso.

La Band of Friends nasce grazie a quella che è stata la sezione ritmica di Rory Gallagher. Gerry McAvoy (Basso), è presente in tutti i dischi registrati da Gallagher, essendo presente in ogni live set. Ha anche ascritto un libro pubblicato nel 2005 intitolato Riding Shotgun’ che racconta la carriera ed il tempo trascorso con Rory. Gerry ha anche suonato con Champion Jack Dupree e Nine Below Zero, oltre alla sua band giovanile, i Deep Joy che lo videro esordire. Brendan O’ Neill (batteria) è stato nella band di Gallagher per una decina di anni a partire dal 1981, per poi passare ai Nine Below Zero.

Accanto a loro Jim Kirkpatrick (Voce e chitarra) e Paul Rose (chitarra) a completare una band ad alto tasso Rock Blues. Il concerto è un tributo alla musica di Gallagher e quindi incentrato su cover potenti e trascinanti, che si alternano a composizioni della band, generando un concentrato irresistibile e trascinante che non lascia spazio a pause. Un vorticoso fiume incandescente che incendia il Whelan’s, colmo in ogni suo più remoto anfratto. Un set bollente di sano rock blues dove la differenza con quello che potremmo vedere alle nostre latitudini è fatto dalla partecipazione del pubblico che canta a squarciagola ogni canzone proposta, ed i fiumi incessanti di Guinness che scorrono in quantità strabilianti. Ma in fondo tutto questo è anche il Whelan’s che ha dimensioni ridotte, perfette per un set tutto furore e sudore come quello dei BOF.

Formidabili le versioni di Tattoo’d Lady e di Shadow Play, così come la monumentale A Million Miles Away, con il pubblico in delirio totale. Un concerto frenetico e torrido che si trascina ben oltre i tempi previsti, con maxi-sforo di trenta minuti sul piano di chiusura. Ma la gente non vuole saperne di andare via e la band non sembra attendere altro che poter dispensare gioia.

Una serata perfettamente rappresentativa di cosa voglia dire assistere ad un concerto in un club come il Whelan’s nella magica Dublino. A margine sottolineo l’estrema gentilezza di Gerry McAvoy, che saputo della nostra presenza al concerto ha voluto che fossimo suoi ospiti regalandoci gli accrediti per accedere al Whelan’s. Grazie Gerry!

(Le fotografie sono di Marcello Matranga)

 

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