Speciale Goddess

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“Ho alzato la voce, non in modo da poter urlare, ma in modo da poter far sentire quelli senza voce… Non possiamo avere successo quando metà di noi rimane indietro.”
Malala Yousafzai

Speciale Goddess con le regine di vari strumenti musicali capaci di trasmettere coinvolgenti emozioni. Musiciste non conosciutissime ma che proprio per questo, secondo me, meritevoli di ancora maggiore riguardo.

Certamente non ne è fondamentale il virtuosismo, che pur è evidente in ognuna di loro, rispetto al vivido talento creativo spesso esuberante e accompagnato da doti interpretative da brividi. La loro più grande capacità sta nel saper mettere la propria anima nel loro modo di fare musica.

Mary James deve il suo nome d’arte ad una delle sue prime composizioni “Mean Mary from Alabama” che la stampa musicale fece sua. Curiosa e avventurosa la sua biografia di musicista in erba che imparò a leggere la musica prima di imparare a leggere e scrivere. Crebbe in una famiglia “alternativa” che l’ha portata a vivere nei boschi sul confine del Canada in una vita selvatica e successivamente in una fattoria organica condotta dalla madre, allevatrice anche di serpenti velenosi. Ma tornando alla musica, Mary incise il suo primo album a sei anni e studiando musica per sette ore al giorno fu costretta a non frequentare la scuola e a studiare da casa ma già a nove anni passò il test previsto per i suoi coetanei dodicenni. Con il fratello da appassionati di historic folk music furono presto ingaggiati per oltre 100 concerti l’anno e la loro passione per i cavalli li portò ad esibirsi suonando addirittura cavalcando soprattutto in fiere e parate. Trasferitisi a L.A. con cavalli, pick-up e camper, che divenne la sua casa vagante, iniziò la sua carriera musicale da professionista. I suoi cavalli però preferirono l’erba del Tennesse per cui vi ci trasferì, ma purtroppo a seguito di un gravissimo incidente automobilistico ebbe le corde vocali paralizzate e iniziò un lungo periodo di recupero che la portò fortunatamente ancora a cantare e in alternativa a suonare quando la sua voce non glielo permetteva. Attualmente Mary suona 11 strumenti musicali e ha inciso ben 16 dischi tra cui l’ultimo “Portrait of a woman”(2022).

Suona i Deering Banjo ed in particolare il modello Goodtime Ambassador che l’azienda gli ha nominato.

Mean Mary/USA – Old banjo

Rebecca Noel in arte Revecca è una giovane musicista francese che si definisce compositrice della “canzone francese impressionista” per via delle sue ricerche vocali. Suona il piano e strumenti “atipici” in una scrittura non lineare ma al contrario fatta dalla successione di impressioni, un tipo di poetica dell’istante.

La sua musica come accento delle emozioni suscitate ha dichiarati riferimenti alle vocalità di Lisa Hannigan (per la voce ora potente ora fragile), a Loreena McKennitt (per il suo modo fortemente irish di cantare), ad Amanda Palmer, Sarah McLachlan e Lisa Gerrard.

“Bisogna osare rivelare al pubblico una parte di sè (i propri testi, la propria musica). Infatti ci vuole una sacra dose di follia e soprattutto smettere di porsi mille domande sui giudizi altrui e soprattutto di sè stessi.”

Colpisce l’originalità di questa musicista che accompagnata preferibilmente dallo strumento principe delle percussioni celtiche il Bodhran spazia alla ricerca di atmosfere raffinate e liriche. Il bodhran, ricordo, è un tamburo a cornice di origine irlandese percosso con una bacchetta di legno o di osso e dagli anni 70 portato alla ribalta proprio grazie a molte band irlandesi e celtiche.

Rekkarts – Revecca/Fr

Hania Rani è una giovane pianista polacca che da qualche anno mi ha letteralmente entusiasmato per la delicatezza e l’originalità delle sue composizioni. Creare affascinanti atmosfere con stile minimalistico è dote rara e preziosa, i suoi brani sempre eleganti, ispirati sono carichi di poesia.

Sceglie un modo di comporre intimo e improntato sui suoi studi di musica classica, il jazz, con composizioni a largo spazio d’improvvisazione e con una decisa vena moderna, spesso declinata dall’elettronica sperimentale ma sempre determinata da un gusto molto raffinato e coinvolgente. Dal suo recente disco Home del 2020, ho scelto un brano anche cantato che ben rappresenta il suo stile di compositrice e performer.

Hania Rani/Poland – Leaving

Sono molte oggigiorno le bravissime chitarriste elettriche che si sono guadagnate considerazione e stima con questo strumento che è stato storicamente nel rock dominato solo da personaggi maschili. Da Jennifer Batton a Ana Popovic, da Susan Tedeschi a Samantha Fish, alle meno conosciute Carolyn Wonderland e Allison Robertson, anche Joanne Shaw Taylor trentenne inglese ha ottenuto molti plausi nell’ambito del rock-blues britannico, tredici anni dal debutto discografico e otto dischi alle spalle tra cui l’ultimo del 2022 Nobody’s fool prodotto da Joe Bonamassa. Nel brano selezionato tutta la sua abilità compositiva e di grande interprete.

Joanne Shaw Taylor/UK – “I’ve Been Loving You Too Long” (Live)

Nativa del Brazile, di Curitiba, Indiara Sfair ha conquistato l’attenzione di molti appassionati grazie al suono della sua armonica.

Componente della blues band braziliana “Milk’n’Blues” è sia strumentista che compositrice. Diplomata alla Scuola di Musica e Belle Arti di Paranà, Indiara ha lavorato in diversi progetti della scena Blues e Jazz in giro per il mondo. Ha suonato con tanti grandi nomi come Jeff Beck, Buddy Guy, Dave Stewart, Nile Rogers.

Straordinaria insegnante dello strumento ha ideato un metodo didattico seguito da più di 1500 allievi in tutto il mondo. Molto rapresentate le sue covers nei suoi video ma ha nel suo repertorio anche composizioni originali.

Non ha ancora inciso un suo disco anche se dal 2018 sta scrivendo le canzoni da registrare, ha invece già inciso con la sua band due CD nel 2015 e nel 2016.

La sua Armonica è una Hohner Marine Band 1896.

Indiara Sfair/Brazil – harp

Il fiddle è strumento principe del fare musica celtica ma anche lo strumento più dotato per creare voli pindarici, per prendere rincorse e raggiungere altezze espressive impressionanti.

Dominique Dupuis è una musicista canadese, dell’Acadia, la regione a prevalenza francofona, i cui primi abitanti arrivarono dalla Bretagna. Molto vicina alle radici della musica Bretone ne è fiera interprete di una cultura ricca di storia e d’identità musicale. Appassionata del violino classico, che suona fin dalla tenera età, è per lei lo strumento capace di far ballare la gente. Suona con molto charme e grande energia come testimonia anche nel suo disco Bourrasque del 2008. Fin da giovanissima è apprezzata vedette di quello che è stato il suo palcoscenico preferito: il Festival annuale interceltico di Lorient dove centinaia di migliaia di appassionati di musica celtica si radunano e da cui è appunto tratto questo video.

Dominique Dupuis/Can

Poliedrica cantante e virtuosa di banjo e chitarra, nata californiana, attualmente vive in Nashville, Molly Tuttle sa interpretare questo stile del bluegrass tradizionale in modo affascinante, coinvolgente e di cui è una valente epigona, dalla voce angelica e dalla personalità gentile. Nell’aprile di quest’anno pubblica il suo nuovo cd Crooked tree, pura musica degli Appalachi eseguita con una band di musicisti bravissimi a interpretare strumentali e cantati alla velocità della luce. Specialista di assoli vorticosi con la sua chitarra acustica in stile flatpicking interpreta brani tradizionali e propri con straordinaria abilità.

Molly Tuttle/USA – Super Moon-Dooley’s Farm (Live)

Ancora poco conosciuta da noi, al di fuori del settore della chitarra fingerstyle, rispetto alla bravissima e più famosa Kaki King, Christie Lenée ha sviluppato un suo linguaggio compositivo di grande pregio e dotato di una tecnica stellare. Porta la sua forte personalità di musicista americana, nata a Tampa e residente in North Carolina dove ha già avuto prestigiosi riconoscimenti per la sua musica: primo posto all’International Fingerstyle Guitar Championship nel 2017, e votata come Acoustic Guitarist of the Year dall’England’s Music Radar nel 2019. Arrivata al suo sesto disco pubblica nel 2022 un nuovo disco di sue canzoni: Coming alive (Ritornando in vita), composte in ritiro durante la pandemia. Così racconta quel periodo: “Ho scoperto che l’unico posto in cui potevo viaggiare era dentro la musica. Questa esperienza di quiete e la mancanza di reale connessione umana mi ha condotto sempre più profondamente dentro al luogo della scoperta e della crescita interiore.”

Dotata anche di una bella voce ci tiene a definire la sua musica un messaggio per celebrare la vita, l’amore e la gioia.

Christie Lenée/USA – Raining a Miracle

 

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