Arooj Aftab – Night Reign
Verve Records - 2024 CD/LP/DL

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La notte, è la mia più grande fonte di ispirazione“. Con queste parole Arooj Aftab introduce il suo nuovissimo album, il quintoi, pubblicato dalla Verve Records, pochi giorni fa. Un disco dove i colori del giorno scemano adagiandosi su tinte scure, dove preponderanti si fanno strada le intuizioni musicali di quest’artista destinata ad entrare nei cuori di coloro che finiscono per accostarsi ai suoi album. Night Reign è un disco al quale lasciarsi andare di quando la notte prende possesso per poterne meglio apprezzare le sfumature, lontani dal frenetico e spesso fastidioso frastuono diurno.

Night Reign è un atto di sfida, ma anche di protesta e preghiera. E non solo perchè la storia della Aftab, nata a Ryad da genitori pakistani espatriati in Arabia Saudita, tornata a Lahore quando aveva circa 10 anni, queer dichiarata, possa indurre a facili conclusioni, o per il suo evidente rifiuto di aderire alle limitazioni imposte dalla razza, da confini o dal genere, ma perchè questo è un lavoro sicuramente intricato che evidenzia strati musicali di grande profondità propri di ogni canzone, affidandosi ad una narrazione avvolgente, resa ancor più affascinante dai versi cantati in lingua urdu.

L’album si apre con la magnifica Aey Nehin, e già questa canzone fissa le coordinate di un lavoro che si fa strada attraverso una partitura musicale mai inutilmente ridondante, ma sempre aderente ad un mood dove qualche rimando, certo, fa capolino, lasciando però integra la magica purezza di canzoni straordinarie che possono assurgere senza sforzi a soundtrack per serate dal sapore intimo. Canzoni dense di poesia alla quale Arooj vuole renedere onore come in Na Gul che riprende una poesia scritta dalla musicista e cortigiana urdu indiana del XVIII secolo di Hyderabad Mah Laqa Bai Chanda, mettendo  in scena una conversazione tra Mah Laqa Bai Chanda e Chand Bibi, la regina di Ahmadnagar del XVI secolo. Poesie mai state musicate fino ad oggi.

E poi la reinterpretazione di una vecchia canzone d’amore come Bolo Na,  dove lo  struggimento si confronta con l’emozione più antica: “Dimmi se il tuo amore è vero?”. Con la notte arrivano i vecchi sentimenti del cuore e l’ambiguità della reciprocità. Al pezzo, la poetessa e musicista Moor Mother aggiunge consistenza alla canzone. E che dire della bellissima rivisitazione, suadente e scarna di Autumn Leaves, che poggia per oltre metà su un tappeto percuttivo, salvo poi ampliarsi discretamente all’ingresso di poco altro. Saaqi ricrea l’unione con Vijay Iyer, che regala emozione  con quel suo pianismo delicato e leggero. Last Night Reprise ben lascia intendere cosa voglia dire commistione di generi senza alcun confine.

La parte conclusiva di questa perla si affida alla splendida Raat Ki Rani, altro mirabile caleidoscopio nel quale andare a curiosare per vedere quali possano essere una parte dei confini della musica attuale. Whiskey gode di un arpa che nelle mani di Maeve Gilchrist, compositrice scozzese trapiantata a New York, è nota per combinare musica popolare tradizionale, jazz, improvvisazione e sperimentazione. Zameen pone il sigillo ad un lavoro pregevolissimo e ricco di significati ed emozioni.

Un disco contagioso e prezioso.

Tracce

Aey Nehin

Na Gul

Autumn Leaves

Bolo Na

Saaqi

Last Night Reprise

Raat Ki Rani

Whiskey

Zameen

 

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