Andrea Van Cleef & The Black Jack Conspiracy – Horse Latitude
2024 Rivertale Production DL/CD/LP

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Andrea Van Cleef all’inizio degli anni 2000 fonda la sua prima vera band, i dark alt-rockers Bogartz. Inizia a cantare perché nessuno nella band vuole cantare, e da allora non ha più smesso. È noto soprattutto nella scena “stoner rock” europea come cantante e chitarrista degli Humulus band con all’attivo numerosi tour in tutta Europa dove partecipano ai più importanti festival del genere. Il primo album da solista di Andrea è Sundog, uscito nel 2012, è un disco acustico, che guadagna rare recensioni ma afferma Andrea nella scena underground europea non solo come heavy rocker, ma anche come cantautore sulla scia dei grandi autori del passato come John Martyn, David Crosby, ma anche del presente come Eddie Vedder, Mark Lanegan, Jonathan Wilson.

Il suo secondo album da solista e il primo per Rivertale Productions di Paolo Pagetti, Tropic Of Nowhere (2018), è più un lavoro di gruppo, e presenta ballate romantiche, canzoni fuzzy rock up-tempo e sfumature psichedeliche. Nel 2022 arriva Safari Station un album decisamente registrato con Diego “Deadman” Potron che si avvale della produzione di “Don” Antonio Gramentieri.

Oggi arriva un nuovo album in compagnia dei The Black Jack Conspiracy, intitolato Horse Latitudes che ce lo consegna in grande forma dal punto di vista compositivo e vocale, dove le undici tracce contenute conquistano subito l’ascoltatore. Pezzi che sono solidi e ben pensati, che poggiano poi sulla voce scura e bassa di Van Cleef (quanti rimandi a Mark Lanegan e Johnny Cash…) che caratterizza con ottima personalità le stesse. L’atmosfera del disco è in bilico tra ballate che impregnano la bocca di sabbia del deserto, ed il country di stampo indie rock (Thing, ma anche l’ottima Love Is Lonely con la presenza di Ottavia Brown). Poi però, quando meno te lo aspetti ecco il tocco di classe ad impreziosire ulteriormente questo lavoro, con una versione decisamente notevole di un classico del Rock come Ooh La La, sì sì, proprio quella dei Faces davanti alla quale possiamo solo applaudire Andrea per la scelta di riproporla.

Fire In the Bones ha un’intro che non dispiacerebbe a Gillian Welch. Devo però dire che la canzone che mi tocca tanto il cuore è una strepitosa Come Home, ballata magnifica che Van Cleef ha presentato anche nell’opening act del bel concerto di Jolie Holland a Milano. Trovo notevole anche la conclusiva, lunga e doorsiana The Real Stranger, un pezzo dove si fa notare lo splendido sax di Dana Colley (Morphine) a scandire la lunga coda finale. Registrato parzialmente in USA negli Smilin’ Castle Productions di Rick Del Castillo (apprezzato collaboratore per le colonne sonore di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez), e poi finito a Montichiari presso La Buca Studio da Simone Piccinelli che ha prodotto l’album insieme a Van Cleef, Horse Latitude dimostra ancora una volta che questo paese ha musicisti di ottimo livello. Basta volerli ascoltare..

Tracce

A Horse Named Cain

Arrows

The Longest Song

Love Is Lonely

Thing

Come Home

Ooh La La

Fire In My Bones

Slaughter Creek

The Disappearing Child

The Real Stranger

 

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