Fantasy Rock #10 – Due Johnson, un solo diavolo

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Dove ha incontrato il Diavolo Robert Johnson?. Forse a mezzanotte nei pressi della città di Clarksdale? Ma poi lo ha incontrato davvero? Probabilmente no, anche perché il Johnson che avrebbe venduto l’anima al Diavolo pare sia stato Tommy Johnson e tra i due non c’è alcun legame di parentela, solo amicizia.

Tommy è un mediocre chitarrista che più volte ripete a se stesso: “Ma cos’ha quel maledetto Charley Patton, pelle scura e capelli biondastri, maestro di blues della piantagione Dockery che io non ho ?“. Sarebbe disposto a tutto pur di conoscere i segreti del blues anche con la complicità di forze extra terrene. Nella sua ricerca si fa convincere a recarsi presso un crocicchio lontano dalla città e vicino ad un cimitero dove quello che cerca si materializza sotto forma di un uomo molto alto e vestito di nero che si confonde nella nebbia. La misteriosa figura gli chiede la chitarra e gliela restituisce dopo averla accordata dicendogli: “Da oggi sarai il re del blues“. Da quella notte la sua vita cambiò e divenne un apprezzato bluesman.

Robert Leroy Johnson è nato il 5 maggio 1911 o forse 1912 o addirittura 1910 a Hazlehurst, nello Stato del Mississippi, frutto del peccato conseguente a una relazione occasionale della madre Julia con l’agricoltore Dusty Wills Johnson. La notte frequenta le baracche affollate di afroamericani dove scorre un fiume di pessimo whiskey ma si ascolta ottima musica dal vivo. Si affianca a Son House e Willie Brown che lo prendono in giro e provano a toglierselo di mezzo e con ironia lo invitano a recarsi di notte con la sua chitarra in un posto misterioso dove un uomo dagli occhi rossi gli avrebbe accordato lo strumento.

Robert non si reca all’incrocio tra la Interstate 49 e la 61 ma comincia a vagare negli Stati del Sud fino a quando una sera riappare in uno dei bar della sua città, occhi brillanti e sguardo sicuro di chi sa il fatto suo. Chi lo aveva conosciuto prima non crede alle proprie orecchie, non è possibile acquisire un tale tecnica chitarristica in breve tempo, ci vogliono anni di studio e applicazione. Non può essere umano il maestro che ha saputo infondere nel suo allievo una tale bravura.

Robert che conosce la storia di Tommy non fa nulla per smentire quello che si diceva sulla sua frequentazione con il Diavolo perché anche la leggenda gli è utile per favorire l’avvio della sua carriera di musicista. Una casa discografica gli offre l’opportunità di registrare 29 canzoni e lo fa con voce straziante stando girato verso il muro dello studio perché nessuno potesse vedere il suo sguardo. Morirà a soli ventisette anni ma il Diavolo non centra proprio nulla con la sua morte, non c’è alcun patto da onorare perché i due non si sono mai incontrati.

Una notte a Greenwood, contea di Leflore, Robert Johnson sta suonando al Three Forks quando improvvisamente lascia cadere la chitarra e si accascia su se stesso tra dolori atroci dopo aver bevuto da una bottiglia in cui un marito tradito dalla moglie aveva mischiato whisky e stricnina.

Il certificato di morte non indica alcuna causa conosciuta dalla scienza e non si conosce il posto esatto dove sia stato seppellito il corpo ma questa è un’altra leggenda.

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