Tia Palomba and The Lazy Folks – Campfire Stories
2022 - Bitterpill Music / Believe

Condividi:

Magari “concept album” è troppo, ma certo Campfire Stories è tenuto insieme da un pretesto interessante, una cornice che lo sostiene leggera ma solida. L’idea che lega tutto è quella del fuoco intorno al quale si imbracciano gli strumenti e si canta fino a che fa mattina. L’ironia, d’altra parte, è che il filo conduttore delle canzoni da falò è di non avere nessun filo conduttore. Intorno al fuoco si canta per la sola ragione di cantare, e il senso è stare insieme a raccontare storie e far girare qualche bottiglia. E però intorno al fuoco non si cantano canzoni qualunque: si cantano le canzoni che si amano veramente.

Campfire Stories nasce in un momento storico preciso: il fuoco da campo, infatti, è il simbolo di quella convivialità che per un certo tempo è stata un sogno proibito. Il gruppo si è messo insieme in pieno lockdown e “lazy folks” sta per gente pigra, indolente, perché l’esperienza nasce proprio nei giorni dello sbrago forzato sul divano di casa. In quei mesi Tia Palomba riunisce i suoi amici pigri e registra The Endless Journey, a cui seguiranno, grazie all’etichetta Bitterpill Music, questi racconti del falò registrati nell’arco di un anno e mezzo fra Trieste e Solbiate Olona. 

La canzone d’apertura che intitola l’album è una gioiosa dichiarazione di intenti, un invito per chi ci vuole stare: la notte è vicina e il fuoco è acceso, perciò “siediti qui e aspetta con me che arrivi il buio”. Perché c’è un’altra storia e un’altra poesia da ascoltare, e questa è l’ora giusta per nutrire lo spirito e la mente. L’inizio di tutto è un arpeggio semplice su chitarra accordata aperta, a modo suo programmatica: annuncia musica ben suonata, arrangiata in modo pregevole, ma strutturalmente folk, immediata, con il mordente dell’estemporaneità. E in fondo al cd, come per accompagnare degli immaginari titoli di coda, torna il tema dell’inizio, ma stavolta più mesto: il fuoco si affievolisce, l’alba è vicina e forse il sonno si fa sentire. La magia si dissolve con la luce del giorno, ma il commiato è confortato dalla certezza che prima o poi ci si ritroverà per un’altra notte di canzoni.

In mezzo, dieci brani originali e una cover. Gli originali sono una serie di gioielli, canzoni ben scritte ed eseguite con l’approccio giusto. Tutti insieme tessono una dichiarazione d’amore per un suono e una filosofia segnati dai Creedence, da Neil Young — da solo o con CS&N — da Dylan, dai Grateful Dead, dagli Stones — quelli delle incursioni nel country, quelli di Wild Horses e Dead Flowers — e da tante altre storie che ci troverete sicuramente dentro.

La cover è Fa Fa Fa Fa Fa (Sad Song) firmata da Otis Redding con Steve Cropper nel 1966, una divagazione nel suono Stax ma in continuità con l’ambientazione e con la filosofia di tutto l’album.

Tia (Mattia) Palomba è nato a Milano. Polistrumentista di solida formazione e artista che si muove nel digitale fra musica, arti visuali e videografica, qualche anno fa si è innamorato prima di una triestina e poi di Trieste, città di frontiera, punto di convergenza di epoche e luoghi diversi e non per caso crogiolo di esperienze creative. Lì è nata l’idea di mettere insieme un gruppo di creativi indomiti, che almeno in parte proviene dalla stessa fucina e da un percorso professionale parallelo a quello di Tia. È il gruppo che dà vita a queste canzoni da falò: Adriano Mestroni suona il banjo, il mandolino, l’armonica e la steel guitar; Davide Badiali suona le chitarre, Luca Angeleri il piano, l’organo Hammond e il Fender Rhodes, Andrea Gregnanin il basso in un paio di tracce, Francesca Catalisano partecipa ai cori nella canzone di Otis Redding. Tia Palomba coordina tutto quanto, compone, ci mette di suo la voce, il basso, le chitarre, l’armonica, la batteria e le percussioni. E insieme a Davide Colombo e Francesco Morosini produce le tredici tracce.

Queste storie intorno al fuoco scorrono piacevolmente ed emozionano: molti finiranno per ritrovare qualcosa di sé nello spirito che percorre tutti i brani e in un suono che viene da lontano. Prendere quel suono e farne una voce originale e riconoscibile, qui ed ora nel 2022, è il merito che possiamo riconoscere a Tia Palomba e ai suoi Lazy Folks, insieme a quello di averci saputo restituire il piacere che hanno trovato nel suonare e nel raccontare. 

Se l’esperienza durerà al di là delle difficili circostanze che l’hanno fatta nascere, Tia e gli altri ci ritroveranno tutti qui, grati, ad ascoltare le loro storie e a scaldarci di nuovo a quel fuoco.

Track List

  • Campfire Stories
  • Into The Wood
  • Whiskey In The Jar
  • The Book
  • Keep On Running
  • Ballad By The Fire
  • Let It Pass
  • What If i Tell You Something Terrible?
  • Miracles
  • Fa Fa Fa Fa Fa (Sad Song)
  • Wise Man
  • Wasting Time
  • Campfire Stories Reprise
Condividi: